Papa Leone XIV incontra i giornalisti: pace, comunicazione “disarmata e disarmante”, libertà di informazione

Nell’aula Paolo VI del Vaticano “La Voce del Patriota” ha potuto incontrare il nuovo Pontefice

Questa mattina nell’aula Paolo VI del Vaticano Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza i giornalisti, circa 3000 provenienti da oltre 90 paesi. Dopo il caloroso applauso dei presenti, il Santo Padre ha pronunciato il suo discorso, scandito da numerosi battimani: “Dobbiamo dire no alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo respingere il paradigma della guerra”. La ricerca della pace è un argomento caro al nuovo Pontefice, presente in tutti i suoi discorsi da quando è salito al soglio Pontificio. Il pensiero del Pontefice va ai giornalisti incarcerati dei quali chiede la liberazione: “Sono testimoni coraggiosi che difendono la dignità, la giustizia e il diritto dei popoli a essere informati, perché solo i popoli informati possono fare scelte libere”. Papa Prevost poi si sofferma sugli avvenimenti dell’ultimo periodo, dalla morte di Papa Francesco alle “giornate faticose” del Conclave. In tutti questi avvenimenti, sottolinea il Pontefice, gli operatori della comunicazione sono “riusciti a narrare la bellezza dell’amore di Cristo che ci unisce tutti e ci fa essere un unico popolo, guidato dal Buon Pastore”. Leone XIV esorta i giornalisti a “non cedere mai alla mediocrità”: “Oggi, una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla ‘torre di Babele’ in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi. La comunicazione, infatti, non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto”. Il Papa si concentra anche sull’invito di Papa Francesco, contenuto nel suo ultimo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2025: “Disarmiamo la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio; purifichiamola dall’aggressività. Non serve una comunicazione fragorosa, muscolare, ma piuttosto una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce. Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra”. Il Vescovo di Roma insiste su una “comunicazione disarmata e disarmante” che “permette di condividere uno sguardo diverso sul mondo e di agire in modo coerente con la nostra dignità umana”. Ed è per questo, conclude, che occorre “scegliere con consapevolezza e coraggio la strada di una comunicazione di pace”. A conclusione dell’incontro, Papa Leone XIV ha benedetto i presenti, dicendo poi: “Tante grazie!”. 

La Benedizione di Papa Prevost

Finito il discorso si è avvicinato alle prime file dei partecipanti per stringere mani e scambiare qualche parola, ha salutato, tra gli altri, il prefetto e il segretario del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini e monsignor Lucio Ádrian Ruiz, insieme ai direttori del medesimo organismo e ai responsabili e membri di altre testate. Uscendo poi dal fondo dell’aula Paolo VI, Papa Prevost ha avuto modo di stringere tantissime mani, benedire alcuni bambini, ricevere tanti piccoli doni dai giornalisti e dai loro familiari. Proprio durante questa “passeggiata” ho potuto assistere alla benedizione di un giovane giornalista peruviano che ha chiesto al Papa di lanciare un messaggio al Perù, paese che sta attraversando un periodo difficile e dove la povertà è in grande aumento. Per richiamare l’attenzione del Pontefice il giornalista di nome Jesus ci chiede il computer per mostrare la bandiera del Perù, una volta vista Leone XIV si avvicina e benedice Jesus e il popolo peruviano. Un gesto semplice ma “di vitale importanza per il Perù”, ci spiega il giornalista: “Il mio paese ha tanto bisogno di un messaggio di speranza in questo momento, ciò che è successo oggi è un piccolo ‘milagro’ (miracolo in spagnolo)”. Si conclude con questa splendida testimonianza il reportage all’interno del Vaticano de “La Voce del Patriota” degli ultimi giorni: dalla fumata bianca all’incontro con Papa Leone XIV

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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