Per Ilaria Salis Giorgia Meloni è vergognosa. Ma si vergogni lei e non poco!

La premier Giorgia Meloni, intervistata da Paolo Del Debbio durante l’ultima puntata di Dritto e Rovescio su Rete4, ha giustamente condannato il fenomeno dell’occupazione abusiva di case, segnalando la vergogna dell’istigazione a determinati comportamenti del tutto illegali, che proviene da talune forze politiche e dai loro rappresentanti presso il Parlamento italiano e pure quello europeo. Per il Presidente del Consiglio la proprietà privata è anzitutto sacra e inviolabile, ed è uno scandalo che la sinistra, incluso il Partito Democratico e non solo Alleanza Verdi e Sinistra, non riesca a pronunciare ad alta voce qualcosa di chiaro in tal senso.

Sembra che tutta quella parte sia ripiombata ai tempi di Toni Negri, il quale sosteneva che la proprietà privata fosse un furto. La premier reputa vergognoso che quei parlamentari, i quali sono pagati dal cittadino per fare le leggi, si facciano interpreti invece dell’apologia della violazione delle leggi. Ilaria Salis, artefice di molte occupazioni abusive prima di farsi arrestare in Ungheria per la partecipazione a dei pestaggi, è oggi una eurodeputata che però mantiene lo stesso pensiero da cui traeva ispirazione nella fase della militanza piazzaiola di estrema sinistra e infatti, dopo l’elezione a Strasburgo, ha già ribadito in più occasioni di ritenere l’occupazione illegale di proprietà altrui come una giusta rivendicazione sociale. E Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, che con i Verdi di Angelo Bonelli compone l’Alleanza Verdi e Sinistra, nonché deputato della Repubblica italiana, ha dato man forte alle farneticazioni della Salis, accolta a braccia aperte e candidata in AVS alle Europee per permetterle la scarcerazione in Ungheria.

Giorgia Meloni punta il dito contro dei privilegiati, perché quello sono, gli onorevoli Salis e Fratoianni, e tutti gli estremisti rossi che li seguono,  i quali, svolgendo o fomentando usurpazioni puramente ideologiche, privano i veri poveri di case destinate a loro. Sì, diciamola tutta, Nicola Fratoianni vive di politica da sempre e Ilaria Salis non proviene di sicuro da una situazione economica indigente, perciò, i due non sono affatto credibili nel ruolo di giustizieri dei poveri, oppressi magari da Giorgia (Crudelia De Mon) Meloni. Questi leader e i loro seguaci, che violano le case di altri, non sanno nemmeno come individuare le autentiche sacche di povertà, e si rendono responsabili o corresponsabili di iniziative mosse soltanto dal furore ideologico indirizzato contro la proprietà privata e nei confronti dei possessori di più immobili. La battaglia per i poveri è solo una scusa per mettere in atto l’estremismo comunista.

Conversando con Del Debbio, la premier ha rivendicato l’azione del Governo improntata a contrastare le occupazioni abusive di case, che, non dimentichiamolo, costituiscono un reato. In uno dei disegni di legge in materia di sicurezza è stata inserita una norma che sancisce un nuovo delitto, ossia, l’occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, per il quale la pena detentiva prevista va da 2 a 7 anni. Altresì, le Forze dell’Ordine potranno procedere allo sgombero di un immobile occupato illegalmente anche senza attendere l’autorizzazione del Giudice. A proposito di poveri e di ricchi, e al netto del mondo al contrario di Salis, Fratoianni e compagni, si badi bene che le violazioni della proprietà privata ad opera di militanti di estrema sinistra non avvengono mai, per dire, a danno di potenti palazzinari, ma a scapito di chi possiede magari un’abitazione vuota ed ulteriore a quella in cui risiede, epperò è tutto fuorché milionario. Vi sono anziani, malati, affetti da disabilità, che hanno bisogno di entrare in quelle due o tre stanze nelle quali si sono accampati i sedicenti giustizieri sociali alla Ilaria Salis, e vivono inferni legali e burocratici prima di vedere rispettati i loro diritti.

Il Governo Meloni lavora per impedire che degli onesti cittadini, probabilmente colpiti da più difficoltà personali e di salute, debbano attraversare delle vere e proprie odissee per tornare a disporre di ciò che è già loro, che è sempre stato loro. Per Ilaria Salis tale impegno del Governo corrisponde alla instaurazione di uno Stato di polizia. Ebbene sì, l’europarlamentare di AVS, intervenendo alla assemblea nazionale di Sinistra Italiana a Roma, è giunta a tirare fuori dal proprio cilindro lo Stato di polizia e non si è limitata a questo. Ella ritiene vergognose le parole di Giorgia Meloni, pronunciate a Dritto e Rovescio contro le occupazioni illegali di case, e giudica altrettanto riprovevole l’azione dell’esecutivo finalizzata a complicare la vita agli usurpatori di proprietà altrui, che sarebbe, ohibò, una persecuzione reazionaria verso le istanze sociali.

Lo sappiamo, per l’ex detenuta in quel di Budapest entrare in casa d’altri a sbafo e senza permesso significa sostenere delle giuste rivendicazioni sociali. A proposito di vergogna, l’unica che dovrebbe provare tale sentimento è solo Ilaria Salis, altro che il Governo e le sue scelte. Il passato, peraltro di fresca data, di militante di estrema sinistra, responsabile di comportamenti violenti in manifestazioni pubbliche e associata a note organizzazioni dedite al pestaggio come la Hammerbande, non è proprio cosa di cui andare fieri. Recarsi in un Paese straniero, cacciarsi da soli nei guai e poi implorare aiuto alla propria Nazione di origine fino ad ottenere l’elezione presso il Parlamento europeo al fine di sfuggire ignominiosamente alla Giustizia, beh, sono parte di una condotta ben poco onorevole.

L’ormai ex insegnante elementare di Monza, nonostante le pessime scelte di vita, è stata finora molto fortunata, tuttavia, invece di sentirsi, come dovrebbe fare, una miracolata che è riuscita a sottrarsi al carcere tramite una seggiola ben remunerata di europarlamentare e iniziare a rivedere le degenerazioni della sua militanza a sinistra, la donna non fa un minimo di autocritica, non dice nulla sulla sua partecipazione ad aggressioni fisiche, anche solo per provare ad autoassolversi, e anzi, rivendica la sua attività dell’altro ieri di occupante abusiva di case, sulla quale la Regione Lombardia sta tentando di fare luce. Per promuovere una sana socialità e aiutare i poveri, anziché esaltare le violazioni della proprietà privata ed istigare di fatto a delinquere, Ilaria Salis devolva buona parte del suo immeritato stipendio da eurodeputata a coloro i quali sono meno avvantaggiati di lei.

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

2 Commenti

  1. Forse in pochi ci sono arrivati ma tutti i maneggi occorsi per portare la Salis al parlamento europeo non sono frutto dei giochi di prestigio di un partito molto infimo e in verità poco significativo, non di certo in grado da solo di riuscire a montare una tale sceneggiatura.
    Se io fossi in Giorgia inizierei innanzitutto a domandarmi perché la Salis ha scelto di andare a fare casino proprio in Ungheria e non in un paese della Scandinavia o dell’Europa dell’ovest.
    Poi proseguirei a chiedermi che ruolo ha avuto Orban in questa manfrina e fino a che punto erano vere le coreografie con tanto di catene ai piedi e le presunte privazioni in carcere.
    Infine, da quanto tempo era stata preparata la strada per la candidatura alle elezioni europee col chiaro scopo di creare un elemento di destabilizzazione nei confronti del governo italiano.

    Praticamente, Giorgia domandati perché i servizi segreti italiani non hanno tenuto in vista la trasferta in Ungheria della Salis, se è stata una svista oppure c’era qualcuno colluso.
    E poi ricordati che Orban stesso è un ex comunista del periodo filo sovietico e non è dato sapere a noi tutti se e quanto sia ancora fedele alle sue vecchie idee.
    Ricordiamoci come la Stasi è riuscita a riciclarsi dopo la caduta dei muro.

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