“Quanto durerà ancora il silenzio di Meloni?”. Questo è quanto dichiarato recentemente dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che probabilmente troppo affannata a rimettere in sesto il proprio partito non riesce a mettere bene a fuoco la realtà attorno a sé.ù
Secondo la segretaria dei dem il capo di Governo non avrebbe espresso “una sola parola sulle emergenze economiche e sociali del Paese”. Eppure la fotografia attuale della nostra nazione racconta una storia ben diversa.
Innanzitutto, va ricordato come per onorare gli impegni presi nei confronti dei cittadini, non bisogna governare attraverso le parole, ma con azioni concrete.
E quindi quasi potremmo interpretare come un complimento quanto espresso dalla Schlein.
Perché in effetti, più che alla retorica, questo Governo sta pensando al benessere dell’Italia. E quindi ben venga che non si perda tempo a dare retta a ridicole insinuazioni, ben venga che non si dia priorità a rispondere alle costanti critiche delle opposizioni. Ben venga che ci sia un Presidente del Consiglio che piuttosto che rispondere a continue e sterili polemiche proceda per la sua strada e metta in campo le misure necessarie a risollevare il Paese.
Il silenzio di Meloni, se c’è stato, noi non lo abbiamo sentito.
O, più probabilmente, il fatto è che sono le politiche adottate finora a parlare da sole e a fornire le risposte che da anni desideravano i cittadini italiani.
Giusto per fare qualche esempio, va ricordato che nel 2023 si è raggiunto il tasso di disoccupazione più basso dal 2009, mentre in termini di occupazione c’è stato un vero e proprio boom occupazionale, con più di mezzo milione di nuovi posti di lavoro. Posti di lavoro che sono diventati non solo di più, ma anche più stabili, data la crescita dei contratti a tempo indeterminato e gli aumenti in busta paga, ottenuti grazie alla manovra del taglio del cuneo fiscale.
Questi aumenti da luglio coinvolgeranno anche quei pensionati che rientrano nelle fasce medio-basse e che da questo mese si vedranno riconosciuto davvero il diritto a godere di una vecchiaia serena.
Ma non solo. Perché il Governo sta pensando anche ai giovani, in particolare all’annosa questione del diritto di voto ai fuorisede. Ora, con l’approvazione alla Camera la proposta arriverà al Senato. Un decisivo passo in avanti che è stato fatto grazie alla volontà e all’impegno della maggioranza, che è riuscita a sbloccare una situazione di impasse che esisteva da anni.
Infine, attenzione anche per le famiglie: proprio oggi la notizia della messa a disposizione della cosiddetta carta “Dedicata a te” per l’acquisto di beni di prima necessità”, che quindi diviene uno strumento concreto per aiutare le famiglie in difficoltà e fornire loro un supporto reale.
Tutti questi dati non solo denotano una cura, una attenzione nei confronti di tutte le fasce della popolazione, ma indicano anche un miglioramento quantitativo e qualitativo in termini economici dell’Italia, che infatti a livello europeo cresce più di Germania e Francia. Cosa che non accadeva da decenni.
La Schlein nelle sue ultime dichiarazioni aggiunge anche che Giorgia Meloni sarebbe “da settimane in ostaggio delle inchieste, degli scandali e dei vergognosi sproloqui della sua stessa maggioranza”. Ora, non dovrebbe spettare di certo a noi spiegare a Elly che le questioni a cui lei allude devono essere dibattute nelle aule di tribunale e non di certo sui giornali o in pubblica piazza. E che, più di tutto, il ruolo di un capo di Governo non è quello di avvocato, di difensore, di giudice, ma è quello, per l’appunto, di guida di un Paese. Un ruolo che deve essere ben lungi dal dare corda a miseri giochini mediatici.
Un ruolo che probabilmente la segretaria dem non ha ancora ben compreso, arrivando addirittura a chiedere a gran voce che Giorgia Meloni “batta un colpo”. Ma non sarà che il colpo già inferto alle opposizioni è stato così forte da stordirli tutti?