Persino Elly ha capito che questo è un Governo di legislatura

Donald Trump, al vertice di Washington con la premier Giorgia Meloni, Volodymyr Zelensky, Ursula von der Leyen e altri capi di governo europei, si è speso in evidenti lodi per la prima, descritta in sostanza come una forza giovane di governo per l’Italia, che durerà a lungo alla guida di un Paese che finora, secondo il presidente USA al quale non possiamo dare torto, ha visto l’alternarsi di tanti esecutivi dalla vita breve. Il presidente americano ha sempre avuto enorme stima di Giorgia Meloni perché gli apprezzamenti espressi durante il summit organizzato alla Casa Bianca per il raggiungimento della pace in Ucraina, non sono stati di certo i primi. Tutto questo, insieme ad altro come il rilievo dell’Italia in Europa e i risultati economico-sociali, provoca un travaso di bile negli ambienti, politici e giornalistici, della sinistra dove si è sperato, e forse pregato, affinché il Governo Meloni fallisse dopo poco tempo nell’isolamento internazionale e nel pieno di una bufera finanziaria. Però, l’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni è così in salute da costringere attori e comparse del campo largo o presunto tale ad ammettere, per quanto indirettamente, che l’underdog di destra, così veniva etichettata la premier sino al 2022, sia destinata a durare molto a Palazzo Chigi, di sicuro fino alla scadenza naturale della legislatura e non si esclude affatto una riconferma nel 2027. In modo implicito lo ha detto la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. La leader dem, in un’intervista a Repubblica, ha sostenuto che fra due anni, quando la sua parte politica sarà al governo del Paese, (tutti giocano per vincere, in teoria, ed è legittimo che anche Elly si aspetti il primo posto alle Politiche ’27), sarà approvato il salario minimo e pioveranno tanti sconti sulle bollette, (questi ultimi già ci sono, grazie al Governo in carica, ma pazienza). Non fa scalpore che Elly Schlein si veda alla guida della Nazione fra un po’ di tempo perché anche il partito più scalcagnato della Terra o il leader più debole e caricaturale che ci possa essere lottano di solito per cambiare in meglio il loro status quo. Merita qualche considerazione invece il fatto che la segretaria del PD prefiguri una propria affermazione elettorale solo fra due anni al massimo, nel 2027, ovvero nel momento in cui si andrà a votare dopo la fine naturale della legislatura corrente. Elly Schlein pare avere compreso, magari con amara rassegnazione, che quello che doveva essere, secondo lei e tutti i suoi compagni, un governo dall’esistenza corta e travagliata, è in realtà, come da destra abbiamo sempre creduto e sostenuto, un governo di legislatura. Giorgia Meloni, per dire, mangerà le prossime colombe pasquali e i prossimi panettoni almeno fino al 2027, e una riconferma per altri cinque anni non è affatto un’utopia o una fantasia di pochi o tanti fans. Per rimarcare quanto il centrodestra conservatore e patriottico a trazione meloniana meriti di essere premiato anche nel 2027, potremmo elencare, come abbiamo già fatto qualche volta, tutti i provvedimenti presi dal Governo Meloni dal 2022 ad oggi, e dire anche che la grande azione di cambiamento intrapresa quasi tre anni fa, articolata nel riassetto dei conti pubblici, nell’alleggerimento al tempo stesso della pressione fiscale, nelle riforme istituzionali, nella sicurezza interna e internazionale, abbia bisogno di un arco temporale ampio al fine di essere pienamente efficace. Ma ci limitiamo, per aiutare a comprendere come mai il Governo Meloni sia così stabile e duraturo, a citare le ultimissime notizie apparse sui vari giornali. Anzitutto, come abbiamo già segnalato all’inizio, il vertice di Washington sull’Ucraina nel quale, non solo Trump ha elogiato davanti a tutti e con convinzione la premier italiana, ma dove si è resa evidente la centralità italiana in Occidente e nelle tensioni globali e il ruolo sempre più forte dell’Italia nelle relazioni euro-americane. Il PIL pro capite italiano ha superato quello del Regno Unito, che non è proprio un’isoletta sperduta in qualche oceano. Il celebre Le Monde e buona parte dell’opinione pubblica francese si sono messi quasi sulle stesse posizioni di Donald Trump, elogiando il buongoverno di Giorgia Meloni e una gestione dell’economia che deve essere di esempio per la Francia e il resto d’Europa. Oltralpe, si vorrebbe avere a che fare con una Giorgia Meloni piuttosto che con un Emmanuel Macron. 

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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