Pesca. De Carlo (FdI): da Ue piano inaccettabile con conseguenze sociali ed economiche disastrose

“Contro questo piano c’è già un atto di valutazione da parte della Commissione Agricoltura della Camera di forte contrarietà, e lo scorso marzo lo stesso ministro Lollobrigida aveva ribadito la posizione italiana di grande preoccupazione per la proposta. È il momento di fare squadra con tutte le nazioni europee che si affacciano sul mare, in particolare quelle del Sud Europa, per fermare questo piano. Non ci sono evidenze scientifiche della bontà dello stop della pesca a strascico, che secondo la Commissione dovrebbe servire alla protezione dei fondali, mentre sono certe le ricadute economiche e sociali che uno stop all’attività comporterebbe per il mondo della pesca. Parliamo di 6mila pescherecci e 22mila pescatori in Italia, per un giro complessivo di 1,5 miliardi di euro all’anno, che questa Unione Europea vorrebbe azzerare. Noi, invece, vogliamo rivedere questa Ue che punta alla distruzione delle economie nazionali, dalla pesca all’agroalimentare, per favorire le multinazionali e i Paesi a più buon mercato. Il nostro obiettivo è cambiare tutto con le elezioni europee del prossimo anno, ma intanto continueremo a batterci in Italia e in Europa affinché venga mantenuto vivo e sano un settore nevralgico per la nazione”.

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e coordinatore regionale per il Veneto, Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare che questa mattina, insieme ai massimi esponenti di FdI di Chioggia, dal presidente di Circolo Matteo Penzo agli assessori Elena Zennaro, Massimiliano Tiozzo e Daniele Tiozzo fino ai consiglieri comunali, ha partecipato alla manifestazione dei lavoratori e sindacati scesi in piazza a Chioggia per protestare contro le indicazioni della Commissione Ambiente UE, che indicano nel 2030 la fine della pesca a strascico. Un piano d’azione che, a loro dire, porterà l’Italia alla totale dipendenza dall’estero per l’approvigionamento di prodotti ittici.

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