Pesca. Sottosegretario La Pietra, equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica garanzia del futuro della pesca in Adriatico

“Esiste il rischio concreto che in futuro non mangeremo più pesce, non perché mancherà nei nostri mari, ma perché mancheranno i pescatori. La collaborazione tra Croazia, Slovenia, Albania, Montenegro, Italia e con tutte le amministrazioni coinvolte, inclusa la CGPM, è l’unica via per un futuro sostenibile del nostro prezioso Mare Adriatico”.

Queste le prime dichiarazioni del sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, a margine del suo intervento all’incontro ministeriale “Sostenibilità, Innovazione e Cooperazione nella Blue Economy per il Mare Adriatico”, al quale hanno preso parte, oltre al ministro Francesco Lollobrigida, le delegazioni croate, slovene, albanesi e montenegrine.

“La riduzione degli stock ittici – ha inoltre dichiarato il sottosegretario La Pietra – non può essere imputata solo all’attività di pesca, nonostante sia stata ridotta al punto da minacciare la sopravvivenza stessa delle marinerie, ma va ascritta a fattori quali i cambiamenti climatici, l’innalzamento delle temperature e del livello del mare, oltre alla comparsa di specie alloctone, che contribuiscono in modo significativo alla minaccia della ricchezza dei nostri mari. In questo contesto, la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) può e deve giocare un ruolo chiave, supportando i Paesi nel ragionare su meccanismi comuni di gestione delle specie alloctone e in generale per tutte le sfide che ci troviamo ad affrontare. Solo attraverso un impegno condiviso e concreto da parte di tutti potremo preservare la sua straordinaria biodiversità, tutelare le nostre economie marittime e garantire un futuro prospero per le nostre comunità”.

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