Peste suina. La Pietra (FdI): primi due casi confermano incapacità governo. Nessuna azione concreta per salvaguardare settore

“Siamo stati facili profeti. Purtroppo è arrivata la notizia di un allevamento in cui si sono registrati due casi di PSA. A quasi sei mesi dalla segnalazione del primo caso di un cinghiale infetto, il ‘governo dei migliori’, è riuscito a produrre carta, norme, regolamento, persino un decreto per nominare un commissario, senza i poteri del commissario, e trovato il tempo di modificare la Costituzione ma nessuna azione concreta per salvaguardare il settore. Da subito abbiamo chiesto intervento concreti per la riduzione della popolazione dei cinghiali, con abbattimento selettivo e programmato; abbiamo chiesto l’intervento dei carabinieri forestali e del mondo venatorio. Ma inutilmente. Il settore ha perso milioni di euro e la demagogia animalista della maggioranza di questo governo ha impedito gli abbattimenti. Oggi ci troviamo di fronte al primo caso in un allevamento, che potrebbe essere il preludio del blocco dell’intero comparto se non si interviene subito e drasticamente. Occorrono risorse, immediate, per compensare gli allevamenti delle zone rosse costrette di fatto a vessare le attività. Nonostante i proclami non sono stati capaci neanche di sbloccare i soldi stanziati. Un fallimento su tutta la linea. Ancora più rammarico perchè questa situazione era prevedibile e prevista, come dimostrano i tanti atti presentati da FdI. Adesso occorre subito un intervento per la riduzione drastica dei cinghiali, tutto il resto sono chiacchiere”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, capogruppo in Commissione Agricoltura.

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