Piano Mattei, facciamo il punto sui primi passi di Giorgia Meloni per la cooperazione in Africa

Nel suo programma elettorale, Fratelli d’Italia ha puntato sul cosiddetto “Piano Mattei” per promuovere un  “modello Italia di investimenti e cooperazione allo sviluppo, rispettoso dell’ambiente e dei popoli”.

I primi passi per la realizzazione del Piano sono stati compiuti attraverso il tour che il Presidente Meloni ha portato avanti in diversi Paesi dell’Africa, in particolare in Algeria, Libia, Etiopia e Tunisia. Ciascuna di queste missioni ha condotto a risultati strategici per la piena implementazione del progetto dell’esecutivo.

Meloni in algeria – (Foto: Governo.it)

Il 22 e 23 gennaio Giorgia Meloni si è recata in Algeria, con cui già nel 2003 era stato stipulato il Trattato di Amicizia, Cooperazione e Buon Vicinato. Italia e Algeria sono due Paesi portatori di interessi di aree diverse, ma che, in qualche modo, individuano un obiettivo comune, ovvero quello di una collaborazione in ambito economico ed energetico, decisiva ora come non mai. Una collaborazione necessaria affinché si possano contrastare problemi che non si possono affrontare né tantomeno risolvere in maniera unilaterale, ma che hanno bisogno di una azione comune. Durante l’incontro avvenuto tra la Premier Meloni e il Presidente Abdelmadjid Tebboune, Roma e Algeri si sono viste allineate sulla necessità di stringere la rete del rapporto fra le imprese, sulla cooperazione industriale, aerospaziale, digitale, navale e ovviamente sul dossier energia.
In questa occasione, tra le altre cose, sono stati firmati diversi accordi: il Memorandum di collaborazione fra Confindustria e Crea (Consiglio di Rinnovamento Economico Algerino), con il quale si istituisce una partnership strategica per favorire la cooperazione industriale tra Italia e Algeria; gli accordi strategici tra Eni e Sonatrach per accelerare la riduzione delle emissioni e rafforzare la sicurezza energetica; il Protocollo d’Intesa tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Agenzia Spaziale Algerina (ASAL), che rimarrà valido per un periodo di cinque anni sulla “cooperazione nel campo dell’attività spaziale a fini pacifici”. Infine, è stata firmata anche una Dichiarazione congiunta tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, al fine di rafforzare ulteriormente le relazioni tra i due Paesi in campo politico, economico e culturale. In questo senso, l’Algeria è quindi a pieno titolo un partner strategico per l’Italia.

Meloni in Libia – (Foto: Governo.it)

Il 28 gennaio il Presidente del Consiglio italiano ha fatto tappa in Libia, Paese con cui da sempre l’Italia ha un legame speciale. La visita si è concentrata sui temi della crisi energetica e  della crisi dei flussi migratori, problematiche che hanno priorità assoluta nell’attuale agenda politica internazionale e che richiedono uno sforzo congiunto dei vari attori istituzionali coinvolti. La stabilizzazione della Libia appare necessaria per l’Italia, che si è impegnata a favorire il percorso verso libere elezioni presidenziali e parlamentari, giacché il consolidamento delle istituzioni libiche e il ripristino delle condizioni di sicurezza sono fattori fondamentali per rafforzare il partenariato tra l’Italia e la Libia, che hanno interessi convergenti su molti settori, come quello dell’energia, delle relazioni commerciali, del contrasto all’immigrazione irregolare e della lotta al terrorismo e ai traffici illeciti.
In occasione della visita italiana, è stato firmato un memorandum d’intesa per la consegna al governo libico di cinque motovedette finanziate dall’Ue, sempre in termini di cooperazione per il contrasto all’immigrazione irregolare.
L’8 giugno a Palazzo Chigi c’è stato un nuovo incontro tra i rappresentanti dei due Stati, a riprova del fatto che il dialogo italo-libico sta proseguendo in maniera concreta e costante sui temi individuati,  che anche in questa occasione sono stati riportati sul tavolo e sono stati discussi alla luce dei cambiamenti avvenuti nello scenario geopolitico.

Meloni in Etiopia – (Foto: Governo.it)

Lo scorso 14 e 15 aprile Giorgia Meloni si è recata in Etiopia, dove si è svolto l’incontro  con il  Presidente etiope Abiy Ahmed Ali. La visita è stata orientata a rafforzare gli storici e positivi rapporti tra i due Paesi. Questa missione rappresenta il proseguo di un percorso già iniziato lo scorso febbraio, quando il Presidente Meloni aveva accolto a Roma il Primo Ministro etiope.  Proprio in quella occasione era stata sottoscritta una dichiarazione congiunta grazie alla quale è stato avviato un nuovo programma triennale di cooperazione allo sviluppo in favore dell’Etiopia, del valore complessivo di 140 milioni di euro. L’Accordo, in aggiunta, comprende iniziative volte alla formazione e alla creazione di posti di lavoro a favore dei giovani. In occasione della visita italiana, si è tenuto anche un incontro trilaterale tra Italia, Somalia ed Etiopia. I temi sul tavolo sono stati: sicurezza, commercio, crescita economica e opportunità di investimento. Dal vertice è emersa la volontà di continuare a lavorare per costruire un partenariato paritario e reciprocamente vantaggioso.
In quell’occasione il Presidente Meloni ha ribadito che “per l’Italia l’Africa è assolutamente strategica, non solo perché siamo i vicini di casa, ma perché quello che accade in Africa si ripercuote su di noi.” Il Presidente ha, inoltre, sottolineato che “il continente africano, differentemente dalla percezione che spesso si ha, non è un continente povero, ma è un continente che in alcuni casi viene sfruttato, che in alcuni casi non ha gli strumenti per tirare fuori le proprie ricchezze, grazie alle quali invece potrebbe tranquillamente vivere e prosperare.”

Meloni in Tunisia – (Foto: Governo.it)

La Tunisia è caratterizzata da una forte instabilità politica, sociale ed economica che, se non adeguatamente affrontata, rischia di diventare la prima tessera di un domino mediterraneo.
Per questo il lavoro italiano fatto sulla Tunisia è stato molto intenso, ed è grazie a questo lavoro che si è arrivati a dei risultati rapidi e tangibili. Infatti, dopo la visita ufficiale del Presidente Meloni a Tunisi del 6 giugno, in occasione della quale ha affermato che “la stabilizzazione del quadro politico, la sicurezza, la crescita, la democrazia è un fattore indispensabile” e che l’Italia si sarebbe fatta portavoce delle necessità della Tunisia, meno di una settimana dopo è tornata insieme alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Layen e il Primo Ministro olandese Mark Rutte con un pacchetto di proposte per sostenere il Paese africano e per rafforzare i legami tra le parti con benefici reciproci. Le misure più rilevanti riguardano: il supporto finanziario, con un prestito fino a 900 milioni, condizionato al perseguimento del programma di riforme già supportato dal Fondo Monetario Internazionale; il rafforzamento delle relazioni economiche e commerciali attraverso, ad esempio, il supporto e la facilitazione di investimenti nel settore dell’educazione e delle infrastrutture; transizione energetica e verde e la migrazione, con un pacchetto di aiuti di 105 milioni di euro, unitamente al portare avanti un lavoro congiunto per il contrasto alla migrazione irregolare e la gestione delle frontiere, la registrazione dei migranti ed i rimpatri nel pieno rispetto dei diritti umani.
La rapidità e la concretezza con cui l’Italia è riuscita a portare l’Europa in Africa sono un messaggio chiaro e importante di come il nostro Paese non solo stia cambiando agli occhi del mondo, ma di come riesca anche a contribuire al riequilibrio geopolitico, grazie alla lungimiranza e alla concretezza del Governo Meloni, divenendo protagonista della politica estera.

Il percorso descritto delinea bene quale sia la direzione verso cui il Governo Meloni si sta dirigendo per dare piena attuazione al cosiddetto Piano Mattei.
Il Piano Mattei fa, innanzitutto, riferimento all’azione che Enrico Mattei, fondatore di Eni, mise in campo nel secondo dopoguerra, e sulla scia del lavoro portato avanti a quel tempo e dell’idea rivoluzionaria che vi fu alla base, il Governo Meloni intende realizzare “un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e Nazioni africane.”

Il Piano Mattei è un progetto a lungo termine, attraverso il quale si vuole creare un partenariato che aumenti le prospettive di crescita, crei condizioni di stabilità e costruisca ponti con i Paesi del continente africano, non solo in campo energetico o per la gestione dei flussi migratori, ma anche sul piano economico, politico e culturale. Si vuole quindi dar vita ad un nuovo approccio nei confronti dell’Africa, che sia paritario e non predatorio, che renda l’Italia un partner paritario e in grado di stimolare una crescita comune reciprocamente vantaggiosa.
L’idea è quella di favorire la stabilizzazione e la prosperità del continente, andando ad indagare le cause profonde della instabilità sistemica africana, per poterle affrontare adeguatamente. Solamente in questo modo si potranno aiutare le Nazioni africane in maniera concreta. Inoltre, proprio la strategia del Governo di rendere l’Italia un hub energetico di primo piano, mira a stimolare investimenti per migliorare la qualità della vita, la sicurezza, l’offerta di formazione e lavoro, così da garantire anche quel diritto di non emigrare, di non dover abbandonare la propria casa, la propria terra, la propria famiglia.

I risultati raggiunti fino ad oggi sono solamente i primi tasselli di un mosaico più ampio, destinato ad arricchirsi nel prossimo futuro,  che consentirà all’Italia di acquisire una nuova centralità nel Mediterraneo, nell’ottica di un reciproco sviluppo e di una crescita sostenibile per tutti i Paesi coinvolti.

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