Piazza Verdi, Rampelli (VPC-FdI): superfetazione inopportuna

La Sovrintendenza ha voluto un progetto ‘spettacolare’

“Su invito di CdP Immobiliare, che ringrazio, abbiamo visitato l’edificio di piazza Verdi, che fu del Poligrafico dello Stato e che ha subito nel corso dei decenni una serie di trasformazioni impattanti. Un progetto interessante da parte di Cassa Depositi e Prestiti di fronte al quale non ci sono pregiudizi, ma solo legittimi dubbi che abbiamo cercato di chiarire a oltre 10 anni dalla firma dell’accordo di programma per la trasformazione dell’edificio liberty del quartiere Parioli.
Il lavoro sta andando spedito e le opere si stanno realizzando a regola d’arte.
Ci siamo soffermati su alcune scelte architettoniche anomale, in particolare sul mistero dell’abbattimento e ricostruzione in ‘vetro totale’ degli ultimi due piani, realizzati negli anni ‘50 alla struttura originaria dell’edifico.
Non si capisce la ragione per la quale la Sovrintendenza non abbia deciso, per recuperare i caratteri stilistici originari, di farli eliminare, visto che CdP è dello Stato e non ha finalità speculative o, se doveva prevalere la logica della discontinuità architettonica, perché non siano state conservate e ristrutturate le cubature esistenti al sesto e settimo piano.
Sono scioccato dal fatto che la Sovrintendenza, pagata per minimizzare l’impatto delle trasformazioni su edifici o contesti urbani vincolati, abbia altresì prescritto un intervento ‘spettacolare’. Come se ai suoi vertici ci fossero maestri di giochi pirotecnici e non scienziati della salvaguardia e della conservazione.
Al posto di raccomandazioni alla sobrietà e al rispetto degli stilemi esistenti, come per il centrale del tennis al Foro Italico vanno in onda gli effetti speciali, con tanto di inquinamento luminoso e dispendio energetico, in perfetta controtendenza rispetto agli indirizzi del Governo italiano e alle linee guida europee sul Recovery Plan. A Roma, nel 2021, si possono continuare a realizzare opere fortemente energivore in totale conflitto con i protocolli internazionali sulla lotta alle alterazioni climatiche. Dalla Nuvola di Fuksas e piazza Verdi con furore…
Progettista e attuatore dell’opera sono innocenti, realizzano gli indirizzi dati all’origine dalla committenza e dall’istituzione preposta alla tutela. Praticamente un ‘cavallo di Troia’ del più becero e trapassato modernismo, inopportuno negli anni ‘80 e ‘90, dannoso e ostile alla transizione ecologica oggi.
Nel l’interrogazione, che modificherò alla luce delle evidenze, chiederò quali sono i criteri utilizzati dalla Sovrintendenza per rilasciare il nulla osta”.

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di FdI, a margine del sopralluogo presso il cantiere di piazza Verdi.

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