“Uno dei migliori in Europa, per non dire oltre. È una questione di concretezza e consapevolezza. Meloni si comporta come è più opportuno per l’Italia”. A dirlo è Pier Silvio Berlusconi, a margine della presentazione dei palinsesti Mediaset alla stampa, riferendosi al governo Meloni. L’ad di Mfe, nella serata di ieri, ha colto l’occasione per affrontare diversi temi politici, dal lavoro dell’esecutivo allo Ius scholae. Non mancano gli elogi per la premier Meloni: “Sta facendo il massimo nell’interesse del Paese, e vale anche nel rapporto con Trump e con gli Stati Uniti. Sta facendo un lavoro unico: donna, giovane, venuta dal nulla. Ora guida il migliore governo d’Europa: tanto di cappello. La si può pensare uguale o diversamente ma c’è grande serietà, impegno, e patriottismo. Ben venga, il patriottismo”.
Ius scholae
Pur esprimendo la sua stima nei confronti di Tajani che definisce “insostituibile per Forza Italia”, a specifica domanda dei cronisti sullo Ius scholae risponde: “Condivido in linea di massima il principio ma onestamente ho dei dubbi sulla priorità: non mi sembra una necessità tra le prime per gli italiani. Quindi tempi e modi mi vedono un po’ scettico”. E aggiunge: “Mi spiace per Tajani, ma sono più contro che a favore, perché non è il momento. Però falso che Tajani porta avanti lo Ius scholae seguendo indicazioni di me o Marina”. La proposta di legge “può essere migliorata ma non è mal formulata perché difende diritti persone che vanno sempre difesi”.
Renzi
L’ad guarda al centro, dove vorrebbe collocare Forza Italia: “Nello spazio che vivo come la sinistra vera, che sono i 5 stelle, Pd da un lato e dall’altra parte Fratelli di Italia e Lega c’è in mezzo uno spazio gigante, che è quello di come pensa la maggior parte degli italiani”. Tra i temi trattati c’è anche Matteo Renzi: “Io ho grandi simpatie ma non ha più peso e mordente. Renzi ha perso credibilità elettorale, è bravo ma nel suo percorso politico ha perso peso politico”.
Milano e il futuro
Berlusconi si concentra poi sulle elezioni a Milano del 2027, dove è obbligatorio vincere: “Se perdiamo dopo Sala siamo messi veramente male”. “Dipende dal candidato – aggiunge – ma deve essere dentro la società, non importa se civico o politico. È la grande differenza che c’è tra volto nazionale o locale, deve essere percepito dal tessuto della comunità, altrimenti è finita”. Uno sguardo anche al futuro, dove non chiude la porta alla politica: “Oggi non ho nessuna intenzione, guardando al futuro, non lo escludo”. Il padre, ha proseguito, “aveva 58 anni quando è sceso in politica, io ne ho 56. Non c’è mai stata una voglia concreta, è più un sogno e una passione. Io sono felice di fare quello che faccio”. Tra le priorità, se fosse in politica, ci sarebbero “welfare, salari, sanità, scuola, maggiore sicurezza e una spinta allo sviluppo, a tutto ciò che è incentivo ad aziende occupazione ed economia”.
Tajani recepisce il messaggio
Messaggio chiaro, subito recepito dal vicepremier Tajani: “Per Pier Silvio Berlusconi lo ius scholae non è una priorità? È quello che ho sempre detto anch’io. Ho detto sempre che non è una priorità, che c’è una nostra proposta di legge che si chiama ius italiae che punta a far sì che chi studia in Italia dopo dieci anni possa chiedere di diventare cittadino italiano”. Il ministro degli Esteri all’Assemblea nazionale dell’Anbi aggiunge: “Ho sempre detto che la nostra priorità si chiama riforma della giustizia, riduzione della pressione fiscale e tutela della salute del cittadino. “Non ho mai detto che era una priorità, ho detto qual è soltanto la nostra posizione. Da questo punto di vista siamo in perfetta sintonia. Andremo avanti nel sostenere e difendere le nostre idee”, conclude Tajani.