“Sul controllo concomitante, a differenza della sinistra che gioca contro l’Italia, è bene ascoltare l’audizione informale del presidente della Corte dei conti: questi ha sostenuto che da dieci anni il controllo concomitante non è quasi mai stato applicato per il timore dell’invasione della riserva di amministrazione, ovvero che il giudice contabile si sostituisca alla pubblica amministrazione. Si dimentica poi che questo controllo non è esercitato nei confronti del governo, ma degli enti locali che sono i grandi destinatari dei fondi del Pnrr. Circa il giudizio di certi magistrati, la separazione dei poteri non prevede che un potere entri a gamba tesa su un altro”.
Così a Radio Anch’io il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.