Pnrr, Foti: piano confermato a 194,4 miliardi. Revisione da 14 miliardi per semplificare e accelerare

Il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione chiarisce: nessun taglio al Piano, che resta di 194,4 miliardi. La revisione da 14 miliardi, pari al 7 per cento del totale, punta alla semplificazione e all’efficienza.

Roma, 26 settembre – Nessun taglio, ma un aggiornamento mirato. È questo il messaggio che arriva da Palazzo Chigi, dove si è riunita la Cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, ha chiarito che il valore complessivo del Piano resta 194,4 miliardi di euro, la cifra stabilita all’inizio, con già 192,2 miliardi impegnati.

«Siamo all’ultima fase di revisione del Pnrr. Dopo numerose valutazioni, sarà poi il Parlamento ad avere l’ultima parola. Nella proposta che presentiamo non vi sono tagli di ambizioni», ha dichiarato Foti, ringraziando tutte le amministrazioni impegnate nel lavoro.

447 mila progetti, un impegno senza precedenti

I numeri danno la misura della sfida: 447.065 progetti complessivi, di cui 294.597 conclusi, 28.128 in fase di conclusione e 106.214 in esecuzione. «Un impegno imponente, senza precedenti nella recente storia d’Italia, che troppo spesso viene sottovalutato», ha rimarcato il ministro.

Revisione da 14 miliardi, pari al 7 per cento del Piano

La proposta di revisione ha un valore di 14 miliardi di euro, circa il 7 per cento del totale. Non si tratta di un ridimensionamento, ma di un adeguamento concordato con Bruxelles, per tenere conto di un contesto politico ed economico mutato.

Foti ha spiegato che «l’attualizzazione del Piano era stata fin dall’inizio contemplata dalla Commissione europea», sottolineando come l’obiettivo principale sia semplificare la fase finale: eliminare ostacoli burocratici, garantire efficienza e accelerare il raggiungimento dei risultati.

Monitoraggio continuo

Il ministro ha infine richiamato l’attenzione sul controllo delle misure: «Una volta che la revisione entrerà in vigore, il monitoraggio dovrà essere continuo. Non possiamo rischiare di considerare concluso il nostro lavoro al momento delle pronunce definitive degli organi deputati, per poi scoprire che alcune misure sono rimaste indietro a causa di errori tecnici o burocratici».

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