Pnrr, Rampelli (VPC-FdI): Piano non identitario, è copia incolla di altre nazioni. Poco tempo per dare contributi e migliorarlo

“E’ importante la presentazione odierna da parte di Draghi della nuova versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma la realtà è che questo documento è stato conosciuto poche ore fa non sarà emendabile dal Parlamento. Quindi il suo ruolo, che poteva e doveva essere un prezioso contributo spinto dsl basso della società reale, sarà limitatissimo. E questo non promette nulla di buono.
Per ben impiegare risorse ingenti come quelle destinate dall’Ue che peseranno per decenni sulle future generazioni occorrono tempi giusti e menti aperte.
L’unica differenza che riscontriamo tra il PNRR di Conte è quello di Draghi è uno 0,6% di crescita Pil in più al 2026, uno 0,1% l’anno, salto di qualità dunque deludente anche nelle previsioni. Lo sconforto sta nel constatare che siamo di fronte a un piano ‘copia/incolla’, fotocopia di quelli messi in campo dalle altre nazioni europee.
Non c’è insomma un progetto ‘identitario’, che investa sui pilastri della nostra economia: manifattura, turismo, trasporti, agricoltura, cultura, impresa, professioni, edilizia. Addirittura nell’ultima versione c’è una riduzione degli investimenti sulla logistica, quando l’Italia ne è piattaforma naturale e dovrebbe potenziare questo segmento per sottrarre fette di mercato a economie straniere che si avvantaggiano delle nostre inefficienze. E la mancata copertura del Super bonus per il 2023, che risulta fondamentale per il rilancio dell’intero comparto”.

E’ quanto ha dichiarato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di FdI, intervenendo alla trasmissione ‘Start’ su Skytg24.

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