“Il Movimento 5 Stelle continua a difendere il Superbonus come se fosse stato un capolavoro. In realtà, è stato uno dei più grandi fallimenti di politica economica della Repubblica: una misura che ha drogato il mercato edilizio, moltiplicato le frodi e scaricato sulle future generazioni un debito insostenibile. Secondo i recenti dati ufficiali di Enea e dell’Ufficio parlamentare di bilancio, solo per le villette unifamiliari lo Stato ha sostenuto una spesa di circa 13 miliardi di euro. Mentre milioni di cittadini vivono in affitto o non hanno potuto accedere al bonus, lo Stato ha finanziato interventi su immobili privati di pregio, spesso già in buone condizioni, senza alcuna visione strategica o beneficio collettivo. I dati Enea fotografano con precisione la portata del fenomeno: sono circa 100 mila gli immobili accatastati come A/7 ristrutturati con il Superbonus. Una quota minoritaria rispetto al totale degli edifici coinvolti, ma che ha assorbito una cifra enorme di risorse pubbliche. E ora gli stessi che hanno bruciato miliardi per ristrutturare villette contestano il Ponte sullo Stretto, un’opera pubblica che crea lavoro, connette territori e rilancia il Sud. Il costo stimato del Ponte è simile, ma il ritorno è opposto: da una parte ristrutturazioni private a benestanti, dall’altra infrastruttura nazionale. Il Ponte sarà la campata sospesa più lunga al mondo, un simbolo di ingegneria italiana, un richiamo internazionale. Il Superbonus ha lasciato fatture e debiti. Il Ponte rappresenta un volano per lo sviluppo e occupazione stabile nel Sud. Chi ha difeso il Superbonus e il Reddito di cittadinanza non può dare lezioni su come si investono le risorse pubbliche”.
Lo dichiara il vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.