“Il governo Meloni sta rimediando ai disastri della sinistra, riempiendo oggi dei vuoti che sono simili a voragini a causa di scelte sbagliate. Il sindaco di Prato però ritiene che tutte le colpe siano da addossare all’attuale esecutivo. Giova ricordare al primo cittadino di Prato che nel Jobs Act di renziana volontà, ed è un esempio su tutti, è prevista una norma che prevede il ruolo ad esaurimento per gli ispettori del lavoro: al momento del pensionamento, non è prevista alcuna sostituzione. Oggi quindi il governo è costretto a sanare questo sistema capzioso, e lo sta facendo impegnandosi per il potenziamento di concorsi e di assunzioni. Negli ultimi due anni, le posizioni sono infatti aumentate di 1600 unità, e saranno incrementate ulteriormente nei prossimi mesi. Altrettanti scenari frutto di mala gestione, riguarda la carenza attuale di organici nelle forze dell’ordine; nella complessità del contesto, l’esecutivo sta impegnandosi pancia a terra per un rafforzamento, ereditando il numero esiguo di concorsi proposti durante i precedenti governi. Da pratese, non posso che essere preoccupata dal fatto che proprio oggi il sindaco della mia città sia così nervoso e infastidito; da Ilaria Bugetti mi sarei infatti aspettata non un plauso, ma certo che fosse quantomeno rasserenata dalla notizia dell’arrivo della commissione Antimafia il 4 aprile, per la prima volta, a Prato. Evidentemente, questa attenzione da parte di una commissione che si occupa, nello specifico, del sistema mafioso cinese che corrompe il nostro territorio da anni, potrebbe invece aver sortito l’effetto opposto”. Lo scrive, in una nota, il deputato pratese di Fratelli d’Italia Chiara la Porta.