Le risposte sul premierato e alla controproposta del cancellierato da parte della sinistra; la replica alle fake news in merito ai tagli alla sanità; gli straordinari risultati ottenuti dall’Italia in campo economico nell’ultimo anno grazie alla condizioni favorevoli create dal governo Meloni. Sono stati questi i temi trattati dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento a Cinque Minuti, condotto da Bruno Vespa su Rai1.
Sono questi, infatti, alcune delle tematiche più calde degli ultimi giorni: sembra si stia avvicinando, a tal proposito, il momento della tanto attesa riforma costituzionale del premierato, che introdurrà, come novità maggiore, fulcro della nuova normativa, l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Un passo in avanti verso il superamento di un iter di formazione governativa che, nato a ridosso del Ventennio fascista per scongiurare il restaurarsi di un nuovo regime totalitario, appare oggi troppo lento e inefficace nel garantire un indirizzo politico deciso e univoco all’esecutivo, restando come soluzione ultima la formazione di governi di larghe intese e favorendo, di fatto, il sistema degli inciuci di palazzo. E se, da un lato, è proprio questo il sistema che il centrodestra, con la nuova riforma, vuole distruggere, dall’altro c’è una sinistra che, terrorizzata dalla possibilità di veder decadere quel meccanismo che per anni le ha consentito di arrivare a Palazzo Chigi senza vincere le elezioni, si protegge dietro la sua stessa proposta del cancellierato, che allungherebbe la vita ai governi di larghe intese. Ma dem e compagni vari non hanno fatto i conti con una cruda verità: il cancellierato ridurrebbe drasticamente il ruolo del Capo dello Stato, dalla cui difesa deriva, invece, il loro secco no al premierato. Ipocrisia. E pure ipocrisia è quella che riguarda le critiche sulla sanità: a fronte di dieci anni di governi di sinistra e di continui tagli in nome dell’“Europa”, quel mostro che “chiedeva” a noi italiani ogni sorta di stregoneria, il Governo Meloni ha raggiunto la spesa più alta in fatto di sanità. Ma la sinistra continua con le solite cantilene a cui nessuno più crede, nascondendosi dietro quel “giochetto” del Pil che non regge più. Incontestabili i numeri in campo economico: gli occupati aumentano, gli inattivi diminuiscono, gli stipendi si alzano assieme al potere d’acquisto; le agenzi di rating sorridono all’Italia e la Borsa macina record su record. Il tutto grazie a un governo, quello guidato da Fratelli d’Italia, che crede nel cittadino, in chi lavora e produce, con una riforma del fisco conciliante, non più vessatore. Evidente il record del rientro dall’evasione.
Premierato, la sinistra ha paura e propone il cancellierato. Meloni: “Non è il mio modello di democrazia”
“La sinistra nella proposta del cancellierato tradisce le sue reali intenzioni”: esordisce così Giorgia Meloni, che in poche parole svela qual è la vera paura della sinistra, messa alle strette da una possibile riforma del premierato. “Preferiscono – ha spiegato – un sistema nel quale i governi si fanno palazzo, si fanno sulla pelle dei cittadini e si fanno possibilmente senza tenere particolarmente in considerazione le indicazioni dei cittadini”. Meloni non si ferma e smonta la proposta della sinistra sul cancellierato: “Il cancellierato – ha spiegato – è un sistema che di fatto istituzionalizza i governi di larghe intese. È un sistema nel quale tu voti il partito ma non sai quale sarà il governo che ti ritroverai il giorno dopo”. Il cancellierato, inoltre, vanifica la lotta, della stessa sinistra, sulla difesa del ruolo del Capo dello Stato: “Nel cancellierato alla tedesca, il presidente della Repubblica ha minore ruolo di quello che ha il nostro Presidente della Repubblica”. Da questo, dunque, si evince la strumentalità delle proposte della sinistra. Dopo aver chiarito che, nel premierato, non ci sarà nessun indebolimento della figura del Capo dello Stato, Meloni ha poi spiegato che quello del governo delle larghe intese, degli inciuci di palazzo, dei cittadini che si ritrovano ai vertici della propria Nazioni personaggi mai scelti tramite il voto, “non è il mio modello di democrazia. Il mio modello di democrazia è un modello che sta in mano ai cittadini, dove i cittadini decidono da chi farsi governare, con quale programma farsi governare e anche da un governo che possa stare in carica per cinque anni”.
Sanità, continuano le fake news della sinistra sui (presunti tagli). Meloni: “Nel 2024 record del fondo sanitario”
Si tratta di numeri, e i numeri non sono contestabili: “Il fondo sanitario nel 2024 arriva al massimo storico di sempre: 134 miliardi”. Addirittura una spesa più alta rispetto agli anni della pandemia, in cui “oscillava tra i 120 e i 122 miliardi”, e del pre-pandemia (“nel 2019 prima stava a 115 miliardi”). E pure nel rapporto con il Pil, quelle della sinistra sono tutte fake news: “Il fondo sanitario quest’anno incide sul rispetto al Pil del 6,88%: è il dato più alto di sempre”, ad esclusione nell’anno della pandemia, quando in realtà il Pil fu bassissimo e dunque anche una spesa minima avrebbe fatto schizzare la sua percentuale. Gli investimenti del governo sono mirati a risolvere molti dei problemi più urgenti in fatto di sanità: abbattimento delle liste d’attesa, revisione dei contratti degli operatori sanitari, aumento degli straordinari per medici e infermieri. Ancora tanto da lavorare, ma “l’unica tesi che non si può sostenere, è che abbiamo tagliato”.
Economia, i risultati record dell’Italia nel 2023. Meloni: “Create condizioni favorevoli”
È stato il cambio di approccio del governo verso il lavoro, secondo Giorgia Meloni, il fattore determinante per l’aumento record degli occupati nel 2023. “È sempre merito delle imprese” se la ricchezza gira, ma quello che lo Stato può fare è “creare condizioni favorevoli. I segnali che dà lo Stato possono, per certi versi, fare la differenza”. Il cambio di passo si è visto nel favorire, più che politiche di assistenzialismo, politiche del lavoro; favorire chi intende conciliare lavoro e famiglia; favorire chi vuole assumere: “Se tu per esempio smetti di pagare la gente per non lavorare e decidi di mettere più soldi sullo stipendio di chi lavora – ha spiegato –, è possibile che alcuni italiani siano più incentivati a lavorare. Se tu decidi di spendere risorse, come noi abbiamo fatto, per aiutare le mamme lavoratrici, magari potrebbe passare il messaggio che avere un figlio e avere un posto di lavoro non sono due scelte alternative e che c’è uno Stato che ti dà una mano per fare entrambe le cose. Se tu fai una tassazione che incentiva all’assunzione – ha concluso Meloni –, le aziende sono portate ad assumere”.