Presentato a Roma “L’altro femminismo”, scritto corale di un agguerrito gruppo di donne di destra

Ieri pomeriggio, a Roma, nel suggestivo scenario della libreria Horafelix, si è svolta la presentazione del volume L’altro femminismo (Eclettica, 2025): uno scritto corale, che raccoglie i contributi di un gruppo di donne che vogliono dimostrare – si legge nella quarta di copertina – che “esiste un femminismo di destra in grado di dire concretamente la sua nella battaglia per l’affermazione dell’universo femminile in ogni settore (lavorativo, familiare e domestico) della vita quotidiana”.

Il libro, curato da Annalisa Terranova e Cristina Di Giorgi, raccoglie gli atti del convegno svoltosi nella Capitale lo scorso novembre, dal quale è emersa la voglia “di uscire dagli schemi di un certo tipo di femminismo ideologico per dare vita ad un percorso che coinvolga tutti coloro che intendono, culturalmente e concretamente, contribuire alla conquista, per quante più donne possibile, della libertà di essere sé stesse”. Insieme a quelli di Terranova e Di Giorgi, nell’agile pubblicazione sono presenti i contributi di Simonetta Bartolini, Brunella Bolloli, Nausica Cangini, Monica Dimonte, Dounia Ettaib, Madina Fabretto, Manuela Lamberti, Francesca Notargiovanni, Germana Pigliucci, Gloria Sabatini, Alessia Serrao.

Alcune autrici, presenti ieri pomeriggio, hanno sottolineato, confrontandosi con il pubblico, l’importanza di dimostrare pubblicamente che la donna, a destra, è in grado di dare risposte efficaci agendo su diverse tematiche tra cui la scuola e l’educazione di bambini e ragazzi, la maternità, la violenza domestica. E non solo. Occorre dunque – e il gruppo di autrici di questo volume si sta impegnando a farlo – sfatare il mito di un femminismo ideologico di maniera, frammentato e frammentante, che oltretutto considera le donne di destra (che in realtà invece hanno una storia lunga e solida di attività politica e di ruoli conquistati con merito e non per genere) come prive di reale capacità di incidere sulla vita del resto del mondo.

Come scrive Arianna Meloni nella prefazione, “oggi quando si parla di parità di genere ci si riferisce alle donne, al loro diritto ad avere pari condizioni di partenza rispetto agli uomini. Il tema a mio avviso va inquadrato nella cornice più generale del concetto di equità:  mettere tutti – donne, uomini, ricchi, poveri, disabili e minoranze discriminate – nella stessa identica condizione di esprimere il proprio talento, di avere la possibilità di liberare le proprie energie. Questo mi pare il presupposto principale di una società fondata sul merito. E non si tratta solo di un obiettivo di giustizia sociale ma di un grande valore aggiunto per la nostra Nazione, dove le persone possono mettere in campo il loro talento attraverso una competizione sana e rispettosa delle regole.

Detto questo non possiamo escludere dall’agenda il tema della politica per le donne, una politica che deve rivolgersi ai problemi di tutte. Abbiamo rotto il tetto di cristallo? Sì, ne abbiamo rotti tanti, ma per quante donne? Oggi abbiamo donne che guidano importanti partecipate dello Stato, abbiamo il primo ragioniere dello Stato donna, abbiamo il primo presidente della Corte di Cassazione donna, abbiamo una donna a palazzo Chigi, ma il lavoro non è finito. C’è ancora tanto da fare”. Le autrici di L’altro femminismo sono pronte. E fanno sapere che hanno già in cantiere una serie di iniziative molto interessanti.

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