Presentazione dell’opera letteraria “I libri si sentono soli” di Luigi Contu: la cultura che cresce dalle radici familiari

Oggi, presso la sede romana dell’associazione Italia Nostra, si è tenuta una conferenza sulla nuovo libro di Luigi Contu, direttore dell’agenzia giornalistica ANSA.

Ospite del convegno, nonché commentatore dell’evento, Emanuele Merlino, Capo della segreteria tecnica del Ministro della cultura.

La nuova produzione letteraria si intitola “I libri si sentono soli”, la sua storia – così come il titolo – riguardano una storia affascinante sul valore culturale, spesso retaggio di una tradizione familiare; L’autore del libro ha iniziato a raccontare l’origine dell’opera, che coincide proprio con la scomparsa della figura paterna e di una casa da svuotare.

Proprio durante le sistemazioni della dimora familiare in questione, Luigi Contu ha scoperto una libreria che vanta ora libri ed opere inestimabili: la lettura di questi reperti, ha consegnato nelle mani dell’autore una visione storica dell’Italia che parte dalla fine del’800 e si estende fino alla seconda metà del ‘900.

Ebbene, la biblioteca i questione era proprietà del nonno di Luigi Contu, Rafaele, sardo d’origine e veterano del primo conflitto mondiale, studiò al Politecnico e si appassionò agli studi del famoso fisico tedesco, Albert Einstein, tanto da osservarne i convegni avvenuti in Italia.

Tra i nomi presenti nei documenti, i nomi di note personalità italiane come :Sciascia, Marinetti, Ungaretti e Pasolini, in sostanza un insieme culturale che traccia anche il segno del cambiamento italiano nel corso degli anni.

Come specificato da Luigi Contu, inizialmente nel libro si parla proprio delle opere e del ritrovamento; Successivamente, il racconto assume una strutta cronistica, al fine di raccontare i pensieri rievocati dalla lettura ed i ricordi che tutt’ora lo legano a queste opere.

Durante la presentazione, è stato anche proiettato un video riguardante la mostra che ha poi dato vita al nuovo libro, prodotto in collaborazione con la casa editrice “La Nave di Teseo”.

Nel corso del convegno, Luigi Contu, ha poi letto alcuni passaggi del proprio libro, per spiegare chiaramente gli argomenti trattati, avvicinando gli ascoltatori all’esperienza vissuta proprio dal medesimo autore.

L’intervento di Emanuele Merlino: l’importanza della narrazione nella stesura di un libro

Emanuele Merlino, ha ringraziato per l’ospitalità, ricordando poi una presentazione de “I libri si sentono soli” presso il teatro Manzoni e l’importante contributo teatrale che lo stesso autore, Luigi Contu, ha dato alla sua creazione: in sintesi, mettersi in gioco sul palco vuol dire avere la volontà di “Mettersi in gioco” e di comunicare realmente qualcosa ad un pubblico.

Merlino ha poi dichiarato, secondo la sua esperienza, che la descrizione del libro può essere delineata con la frase “ Raccontare senza raccontarmi”: per essere più precisi, questa impressione – secondo l’ospite odierno – si verifica quando l’autore esprime il proprio stato d’animo e le sue emozioni, veicolandole perfettamente nel processo di scrittura.

Dopo aver letto alcuni frammenti del libro, Il Capo della segreteria ministeriale per la cultura, ha parlato di come effettivamente i libri si sentano da soli se lasciati nella polvere degli scaffali, inutilizzati, sebbene inesauribile fonte di esperienza storica e pluriculturale.

Luigi Contu e la scrittura che diventa una doppia esperienza di escursione formativa

L’autore de “I libri si sentono soli” ha poi chiuso il convegno leggendo un paragrafo del libro, in cui spiega di aver intrapreso un viaggio a due dimensioni dopo aver scoperto questo patrimonio culturale: da un lato le radici familiari e dall’altro la Storia dell’Italia d’un tempo. Un viaggio senza meta né bussola, che però è riuscito a portare il giornalista-scrittore fino alla storia contemporanea, laddove costui non avrebbe immaginato di poter arrivare. Questa nuova esperienza ha fatto in modo che Luigi Contu potesse entrare nel vivo della sequenza storica, tramite le diramazione dei documenti culturali ritrovati.

Un ulteriore modo per entrare in contatto con la genealogia della vicina parentela : con il padre, il nonno Rafaele che ha fatto irruzione improvvisamente nella sua vita, e nella condivisione con amici e familiari.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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