“Negli anni ’90, si stava anni luce avanti rispetto allo squallido atteggiamento di questa maggioranza, che sembra voler rinunciare a qualunque cambiamento rivoluzionario. Chi vuole bocciare l’elezione diretta del Capo dello Stato ha altri interessi da tutelare. Giù la maschera, cari reazionari da operetta che volete conservare lo status quo, mantenere deboli le democrazie affinché la globalizzazione economica e finanziaria possa gestirle in barba agli interessi delle comunità. Più è fragile la democrazia, più cresce il divario tra cittadini e istituzioni, più i governi tecnici – esterni al consenso dei popoli – saranno una regole più che un’eccezione. È il governo delle oligarchie. Quanto accaduto con la rielezione del presidente Mattarella è stata una catastrofe sul piano dell’immagine internazionale dell’Italia, è stato il giudizio impietoso non solo di Fratelli d’Italia ma di analisti, osservatori, editorialisti e secondo gli stessi leader di quei partiti che oggi abiurano a questa riforma. L’elezione diretta del Capo dello Stato non è un’esigenza di Fratelli d’Italia ma un bisogno degli italiani, una riforma che riprende, nel solco della tradizione della destra italiana, l’elezione diretta dei sindaci e dei governatori le cui riforme hanno garantito la stabilità e il forte ridimensionamento di quelle lobby economiche che facevano e disfacevano le Giunte. Ma evidentemente, se il risultato ottenuto in commissione fosse confermato in aula e la proposta di riforma costituzionale presentata da FdI fosse bocciata, sarebbe dimostrato che questa maggioranza non crede nella democrazia e nel conseguente potere decisionale del popolo e preferisce stabilizzare il governo con i poteri forti”.
E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenuto in discussione generale sulla Pdl costituzionale a firma della presidente Giorgia Meloni sull’elezione diretta del Capo dello Stato.