Pride, Glamour pubblica copertina di giugno con “uomo” incinta

Nel Regno Unito è da tempo in atto una destrutturazione operata sulla base dell'ideologia gender, volta a stabilire che gli uomini possano essere incinta o avere il ciclo, negarlo sarebbe discriminazione.

La versione britannica di Glamour, una rivista di moda per donne, ha messo un “uomo” transgender incinta sulla copertina di giugno in riconoscimento del mese del Pride.

Logan Brown è una donna biologica che ora si identifica come un “uomo”.

Come racconta Glamour nella sua storia di copertina, Brown è rimasta inaspettatamente incinta del suo partner Bailey J Mills, che è un drag performer “non binario” di genere.

Glamour,  pubblicato da Condé Nast, afferma che la coppia è diventata vittima della “transfobia” online dopo che un commentatore ha scritto “Gli uomini non possono rimanere incinta” sugli account dei social media di Brown.

Come lavoro quotidiano, Brown è impiegata come “lavoratrice residenziale per bambini”, il che sembra significare che lavora in una casa famiglia per bambini.

Brown ha ricordato quando ha saputo di essere incinta.

“Un giorno, ho avuto questa sensazione davvero strana; era mattina presto e Bailey dormiva”, ha detto.

“Ho fatto un test di gravidanza ed è risultato positivo. Ero stato fuori testosterone per un po’ a causa di alcuni problemi di salute. Era come se tutto il mio mondo si fosse fermato. Che tutto, tutta la mia virilità per cui ho lavorato duramente, per così tanto tempo, sembrava completamente cancellato.

Alla fine è arrivata ad accettare e abbracciare la sua gravidanza. Per le persone che dicono che gli uomini non possono rimanere incinta, ha risposto:

“Questa cosa su ‘gli uomini non possono rimanere incinta’ è che non mi identificherei con nient’altro solo perché ho scoperto di essere incinta. È importante per me rimanere fedele alla mia identità. Sono un uomo incinta e sono trans.

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2 Commenti

  1. Verrebbe da ridere se non fosse da piangere.
    Cerco di uscire dalla facile ironia per una riflessione più seria sulle conseguenze giuridiche di questa “boutade”.
    Poichè credo a nessuno – nemmeno ai più fanatici LGBT – sfugga che la maternità e paternità sia un dato biologico che forse nemmeno i “concepimenti” in provetta possono negare, il problema che che si vuole far passare l’opinione personale di ciascuno riguardo alla propria identità come un elemento giuridicamente rilevante.
    Un po’ come il famigerato DDL Zan: poichè io ritemgo di avere una data identità sessuale, sulla base della mia sola convinzione, chi mi facesse un torto si caricherebbe, sulla base appunto della mia volontà, non di riscontri investigativi, delle relativa aggravanti.
    Come dire: poichè io mi ritengo un uomo, anche se la biologia sembra dimostrare il contrario, e sono restata incinta, allora finalmente anche gli uomini possono restare incinti!
    Imbecillità asoluta, se non fosse, in modo più grave, attentato al destino dei figli.
    Non ho parole
    Con affetto

    Alessandro

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