Presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati il “Decreto Legna”, il provvedimento del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste che – grazie all’utilizzo di un fondo da 500mila euro annui – consente e sostiene la raccolta del legname depositato naturalmente nell’alveo di fiumi, torrenti, su sponde di laghi e fiumi e sulla battigia del mare da parte di imprenditori agricoli e forestali e di organizzazioni e associazioni che li coinvolgano.
Particolarmente felice per il provvedimento il senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare: “Lo dico soprattutto da sindaco, che dal 2009 ha visto sul suo territorio tempeste e alluvioni, fino al passaggio di Vaia: con questo decreto ritorna finalmente il buon senso e la cultura rurale montana, che per anni sono state seppellite da norme burocratiche. Sembra infatti incredibile che fino ad oggi la pulizia degli alvei del mondo agricolo e forestale non fosse possibile, e anzi in molti sono stati oggetto di sanzioni per aver effettuato queste operazioni. Con questo provvedimento, andiamo ad incentivare gli agricoltori a riprendere in mano quello che storicamente e in silenzio, senza chiedere in cambio nulla, hanno sempre fatto, prima che questo diventasse motivo di multe e denunce. È un’iniziativa che ha un immediato riflesso anche sull’attività amministrativa dei comuni, che ora vedono una soluzione per risolvere situazioni che si trascinano da anni durante i quali poco o nulla si è potuto fare per la prevenzione e la gestione dell’emergenza. Ringrazio quindi il Ministro Francesco Lollobrigida per la rapidità e l’attenzione che ha posto a questo tema e per questo decreto”.
Il decreto – presentato dallo stesso De Carlo con il Ministro Lollobrigida e il deputato Mirco Carloni (presidente della XIII Commissione Agricoltura alla Camera) – vedrà dare priorità ai progetti di impiego della biomassa legnosa nella filiera corta per la produzione di energia termica, con metodi di trasporto sostenibili, che consentano di prevenire il dissesto idrogeologico e/o attività di comunicazione e formazione sulla raccolta e sull’utilizzo del materiale.
I territori interessati sono quelli colpiti da eventi metereologici o atmosferici di cui è stato dichiarato lo stato d’emergenza o quelli oggetto di dichiarazione di allerta metereologica o stato di calamità nei cinque anni precedenti.