Quinta Commissione, esaminata la programmazione del Fondo regionale della non autosufficienza per l’area disabilità

Razzolini: “Si rivedano le criticità della Dgr sull'alta intensità assistenziale".

Il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni ha preso parte oggi alla seduta della Quinta Commissione consiliare permanente che ha esaminato in sede consultiva l’aggiornamento della programmazione del Fondo regionale della non autosufficienza per l’area disabilità.

“Ho voluto portare oggi al tavolo della Commissione le istanze raccolte in diverse strutture e residenze sanitarie del trevigiano in merito all’aggiornamento della programmazione del Fondo regionale per la non autosufficienza per l’area disabilità, evidenziando in particolare le criticità correlate all’alta intensità assistenziale per gli utenti con gravi disabilità e disturbi comportamentali”.

“L’ultima deliberazione di giunta del 14/06/2022 infatti presenta un limite massimo pari al 5% dei posti accreditati dedicati a persone con gravi disabilità e disturbi del comportamento, troppo pochi rispetto al numero reale di utenti che necessitano di alta intensità assistenziale che in certi casi è arrivato fino al 32%. Sarebbe opportuno invece ritornare all’impostazione della Dgr n. 244 del 2015 che non poneva alcun limite numerico e richiedeva alle aziende sanitarie di far coincidere il riconoscimento dei posti con il fabbisogno delegando alla trattativa con i centri di servizi la decisione sul numero massimo”.

“Sull’allineamento tra il bisogno di assistenza e il punteggio richiesto per l’accesso al profilo di elevato bisogno, inoltre, esiste una disparità: il punteggio che ammette ai trattamenti di elevata intensità è fissato oggi a 9 punti su una scala di 9,6. Considerando che il 20% degli utenti in media ha un punteggio tra gli 8 e i 9 punti, presentando un quadro di elevata gravità, il punteggio di accesso andrebbe ridotto a 8 punti consentendo di far corrispondere le risorse da impiegare con la tariffa. Ciò non implicherebbe un aumento del numero di utenti in quanto spetterebbe alle aziende sanitarie stabilire un tetto massimo di accessi”.

“Da rivedere anche la gestione contrattuale a budget del trasporto dei centri diurni per persone con disabilità, con la certezza per i centri di servizi che il riconoscimento del costo effettivo del trasporto non sia più una facoltà delle aziende sanitarie, bensì un atto dovuto. Questo in virtù degli aumenti dei costi dei carburanti, soprattutto per quei centri periferici che svolgono un servizio esteso a diversi territori comunali limitrofi e non, e che ogni giorno si occupano del trasporto degli utenti per decine e decine di chilometri”.

Così il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni.

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