Quirinale, Rampelli (VpC-FdI): stallo a causa della legge elettorale voluta dalla sinistra

“Anche noi oggi riuniamo i gruppi parlamentari per approfondire il tema della successione a Mattarella. E ci sono molte personalità inclusive fin qui emerse espressione dell’area culturale del centrodestra.

Ricordo tuttavia che l’impasse nella quale ci troviamo è legata a un’assenza di maggioranza parlamentare omogenea figlia della legge elettorale voluta dalla sinistra che eliminò il premio di maggioranza. Per questo motivo esiste oggi una maggioranza ibrida che che sostiene un governo guidato da un tecnocrate”

È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia partecipando ad Agorà.

“La causa a – ha aggiunto- è il Pd che, sapendo che avrebbe perso le elezioni del 2018, ha creato le condizioni per stare al governo lo stesso.

Nel 2018 il centrodestra era maggioranza nella nazione ma, per quella scorrettezza, non lo era nei numeri parlamentari.

Ora il Pd torna con la sua logica egemonica a pretendere di imporre un suo nome per il Quirinale, spacciandolo per “al di sopra delle parti”. Come se la democrazia parlamentare debba essere ostile a quella reale, che vede un largo consenso per il centrodestra”.

“In ogni caso, è di tutta evidenza che il principali avversario di Draghi è Draghi stesso:  qualora volesse ascendere al Quirinale, potrebbe decadere con Sergio Mattarella che gli ha dato questa facoltà o comunque far presente ai partiti che lo sostengono che se non va bene per il Quirinale non va bene neanche per Palazzo Chigi”.

“Ma la questione – ha sottolineato Rampelli- non interessa affatto FdI, che chiede comunque che si restituisca la parola ai cittadini.

Un Mattarella bis aggiungerebbe un’ulteriore anomalia mentre in Italia dobbiamo ripristinare la democrazia della normalità”.

Infine un bilancio sul settennato di Mattarella: “La nostra stima nei confronti del presidente Mattarella è assoluta- ha concluso-  ma  una macchia c’è stata, significativa, quando nel 2018 avrebbe potuto dare un incarico perlustrativo al centrodestra per provare a formare il governo. In quella fase non fu super partes”.

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