“Siamo costretti ancora una volta ad assistere a un attacco scomposto e ideologico nei confronti del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ‘colpevole’ di aver promosso la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Immateriale dell’Umanità presso l’UNESCO, per un intervento sulla Rai di 80 secondi. Una battaglia culturale, identitaria e trasversale che dovrebbe unire l’intero Paese, e che invece viene strumentalizzata da una certa sinistra più interessata ad attaccare il governo che a difendere l’interesse nazionale. Fa specie notare che proprio in questa iniziativa fosse presente anche il Sindaco di Roma, espressione del Partito Democratico, a conferma del carattere istituzionale e non partitico dell’evento. La polemica sulla cosiddetta ‘Telemeloni’ è non solo fuori luogo, ma anche profondamente offensiva nei confronti di chi lavora per promuovere l’eccellenza italiana nel mondo. È davvero imbarazzante che ogni occasione utile per esprimere orgoglio nazionale venga trasformata in una gara a chi grida più forte contro il proprio Paese. Difendere l’Italia, la sua storia, le sue tradizioni e il suo immenso patrimonio culturale non è propaganda ma è dovere civico. Chi non lo capisce, evidentemente, ha smarrito il senso stesso di cosa significhi rappresentare una comunità nazionale. Difendere l’Italia non è una colpa, è su questo il nostro Presidente non indietreggerà mai”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, componente della commissione Vigilanza Rai.