“La scorsa notte, per la seconda volta in una settimana, è stata asportata la nuova corona di fiori che noi di Fratelli d’Italia Milano, assieme al presidente del Senato, Ignazio La Russa, e al sottosegretario di Stato Paola Frassinetti, avevamo rimesso appena una settimana fa, lo scorso 5 maggio. Oltre al furto è stato anche scritto ‘buona resurrezione’. Qui, vicino al monumento per Sergio in via Paladini, servono le telecamere e più passaggio delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale che da queste parti non si vede mai. Dopo l’ennesimo sfregio verso un giovane martire di Destra, il sindaco e il Comune di Milano si decideranno a condannare questo altro ignobile gesto mettendo quantomeno una targa in ricordo di Sergio? Continua, purtroppo, senza interruzioni il clima d’odio degli anni ’70-‘80, che noi della Destra tanto speravamo e auspicavamo fosse finito. Ahimè, è ancora in corso e dopo 50 anni ci sono ancora nostalgici delle chiavi inglesi e neofiti della Sinistra ma, ancor più grave, c’è ancora oggi chi è dalla parte degli assassini. Ricordo, infine, che non solo nella città metropolitana come appunto a Cassano D’Adda, a Novate Milanese e a Cinisello Balsamo sono state contestate le manifestazioni per Sergio Ramelli ma, a Milano, durante il corteo dello scorso 1 maggio alcuni no-global, anarchici e Cobas, hanno esposto un cartellone sul pavimento di piazzale Loreto raffigurando la chiave inglese (Hazet 36). Il tutto è a dir poco disgustoso”.
Così il deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, Riccardo De Corato.