“Domani ricorrerà il 50esimo anno da quando Sergio Ramelli fu sprangato. Anche quest’anno, come allora, si ripeterà un dolore che non riesce ad affievolirsi con il passare degli anni. Sergio, era un giovane militante del Fronte della Gioventù, massacrato il 13 marzo del 1975 a Milano ad appena 18 anni a colpi di chiave inglese da alcuni appartenenti ad Avanguardia operaia, come altre decine di ragazzi, per la sola colpa di aver scritto un tema sui crimini delle Brigate Rosse all’Istituto Molinari. Morì in ospedale dopo 47 giorni di agonia. Lo conobbi nella sede della Federazione dell’MSI di via Mancini, quando ero un giovane Dirigente del Fronte della Gioventù. Ho ricordato Sergio anche recentemente, durante la presentazione del libro ‘Il tempo delle chiavi. L’omicidio Ramelli e la stagione dell’intolleranza’ di Nicola Rao, tenutasi ad Atreju a Roma lo scorso dicembre. Ramelli pagò con la vita per le sue idee come accadde esattamente un anno dopo, il 29 aprile 1976, a Enrico Pedenovi ucciso da un commando di Prima Linea. Erano gli anni di piombo, una pagina terribile della storia di Milano che mi auguro non torni più. Domani pomeriggio, a Palazzo Reale alle ore 14:45, parteciperò all’evento ‘Un francobollo per Sergio Ramelli – Contro l’odio e la violenza”’ un momento molto significativo per tutti noi che abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscere e condividere piacevoli momenti con Sergio, un amico di tante battaglie”. Così il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato.