“Cinquant’anni fa, la brutalità dell’odio politico si abbatté su un ragazzo di appena 18 anni, colpevole solo di aver espresso il proprio pensiero. Sergio Ramelli venne aggredito con una violenza inaudita, il suo cranio sfondato a colpi di chiave inglese per aver scritto un tema in classe contro due omicidi delle Brigate Rosse. Oggi sarò a Milano, insieme al Presidente del Senato Ignazio La Russa, per la presentazione del francobollo commemorativo dedicato a Sergio Ramelli, un segno concreto della volontà di mantenere viva la memoria di un giovane che pagò con la vita la propria libertà di pensiero. Non possiamo ignorare che quell’antifascismo militante, che giustificava e incitava alla violenza, è ancora presente nella società contemporanea. Il ricordo di Ramelli è oggi più vivo che mai anche attraverso la cultura: lo scrittore Giuseppe Culicchia ha recentemente pubblicato il libro Uccidere un fascista (Mondadori). Eppure, quel ricordo viene ancora oltraggiato: alla libreria Feltrinelli della Stazione Centrale di Milano, la copertina del libro ieri è stata esposta a testa in giù. Come ha detto con commozione il capogruppo di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami oggi alla Camera, ‘un pezzetto di Sergio vive nel cuore di ognuno di noi’. Per questo, nel giorno del cinquantesimo anniversario della sua aggressione, ribadiamo con forza che il sacrificio di Ramelli non sarà mai dimenticato”.
Lo dichiara Umberto Maerna, deputato di Fratelli d’Italia.