“Nella giornata di oggi non si onora solo Sergio Ramelli, vittima di un odio atroce, ma occorre anche denunciare il silenzio e la omertosa complicità che ha coperto i suoi assassini. La storia di Sergio rappresenta una delle ragioni per cui molti militanti di destra si sono avvicinati al mondo della politica e dell’attivismo, per difendere l’Italia con cuore puro dalle ingiustizie di ieri e di oggi. Quelle di ieri raccontate dal giudice Salvini che ha descritto le colpe della borghesia milanese rea di aver coperto gli assassini di Ramelli. Quelle di oggi, delineate dal presidente Meloni che segna un passo importante rispetto ai precedenti governi, in merito a una minoranza rumorosa che a 50 anni di distanza cerca vergognosamente di offuscare il ricordo di Sergio. La violenza e la sopraffazione non saranno mai gli strumenti per esprimere le proprie idee, e siamo certi che storie come quella di Sergio continueranno ad avvicinare tanti giovani all’impegno civile e politico nella dimensione più sacra. Da torinese sono inoltre orgogliosa che un altro torinese con mente lucida e non di parte – come Giuseppe Culicchia – abbia voluto scrivere di Sergio contribuendo alla verità che Sergio e l’Italia meritano”. Così il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli.