“Con la legge di Bilancio 2023, la prima del Governo, si è posto un freno al Reddito di Cittadinanza, così come voluto dal Movimento 5 Stelle, ovvero una pioggia di denaro pubblico senza alcun tipo di controllo: dalla sua nascita, sono stati distribuiti oltre 23 miliardi di euro con un importo mensile medio pari a circa 570 euro. Uno Stato serio, tuttavia, si occupa dei deboli, al di là delle questioni nominalistiche: il reddito è fallito e va cancellato, ma questo non significa lasciare i deboli senza sostegno: la riforma Meloni prevede che dal 2024 entrino in gioco nuovi strumenti. Il Governo, avendo distinto la platea dei destinatari dell’intervento in occupabili e non occupabili, si è posto davanti a due sfide da vincere: da un lato sostenere le famiglie in povertà assoluta che non hanno prospettive di lavoro (773 mila nel 2024), e dall’altro aiutare i nuclei che invece possono entrare nel mercato del lavoro a trovare un’occupazione, punto sul quale il Reddito ha sostanzialmente fallito, iniziando dalla questione fondamentale della formazione. Il combinato disposto del miglioramento annunciato dei controlli sui beneficiari e della Riforma Meloni sul Rdc ha prodotto un forte rallentamento delle domande, scese a 366 mila nel primo quadrimestre di quest’anno rispetto alle 485 mila dello stesso periodo del 2022, il 24,5% in meno, come riportato dal Corsera. E se i dati sono incontrovertibili, ci attende tuttavia la sfida più grande, alla quale dobbiamo essere preparati: aiutare, chi possa farlo, a reinserirsi nel mondo del lavoro. Questo è la nostra politica del fare”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Michele Barcaiuolo.