RDC, danno allo Stato per oltre 450mila euro. Coinvolte 39 persone di orginie nordafricana che trasportavano con sé ingenti somme di denaro contante all’estero

Se c’è chi è ancora in dubbio sull’eliminazione del reddito di cittadinanza basta l’ultima notizia del giorno per convincerlo definitivamente della bontà della decisione presa dal Governo Meloni.

È di poche ore fa infatti lo scandalo legato proprio a questa misura voluta dal Movimento 5 Stelle e oggi difesa anche dal Pd (con una virata clamorosa dopo anni di contro-RdC), misura che nel caso che stiamo riportando – uno dei tanti – ha fatto perdere allo Stato oltre 450mila euro.

Il caso

Sono 39 gli stranieri che a Linate sono stati scoperti per aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza.
Secondo le indagini della Guardia di Finanza, i colpevoli, di origine nordafricana, avevano nascosto i contanti nei bagagli o in tasca.
I protagonisti di questa storia non avevano il diritto al sussidio. Malgrado ciò, erano riusciti ad ottenerlo presentando dichiarazioni e documenti falsi. Alcuni sono risultati addirittura proprietari di immobili dati in locazione o utilizzatori di beni intestati a defunti.    
La Guardia di Finanza ha accertato che il danno erariale è pari a 456mila euro.           
Le indagini, partite da alcuni controlli all’aeroporto di Linate, hanno incastrato i passeggeri, tutti percettori del reddito di cittadinanza, a cui sono state trovate ingenti somme di denaro contante nascoste in valigie, zaini o in tasca, di cui non sono stati in grado di giustificare la provenienza.  
Grazie a questa operazione, la revoca del sussidio è stata immediata e ha evitato l’erogazione da parte dell’Inps di altri 120mila euro.

Il commento

Questo è solo l’ultimo di una serie di ‘sfortunati eventi’ che hanno come protagonista indiscusso il Reddito di Cittadinanza. Ed è l’ennesima dimostrazione di come questa misura non solo sia poco utile per sostenere la popolazione fragile, ma sia addirittura lesiva per lo Stato.  
L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza ha tirato via il velo dietro cui si nascondono i sostenitori acritici del RdC, che è una misura tanto ingannevole quanto dannosa non solo per il singolo cittadino, ma per la comunità intera. Il RdC permette l’erogazione di un sussidio a migliaia di persone, senza però approfondire se tutte quelle persone abbiano diritto a riceverlo. È un palliativo per chi non ha lavoro e si culla nella speranza di poter vivere con quel poco che gli viene concesso, ma più di tutto è uno strumento che annichilisce profondamente l’uomo, relegandolo ai margini della società.

L’eliminazione del reddito non significa affatto non rivolgere aiuto alle fasce più deboli. Anzi, intende far crescere proprio quelle fasce che, in determinazioni condizioni e con adeguate misure e strumenti a disposizione, possono divenire parte attiva e protagoniste della propria crescita personale e dell’intera Nazione.

L’alternativa proposta dalla destra è quella di creare le condizioni affinché tutti gli occupabili possano trovare o ritrovare lavoro. I dati già adesso confermano come le misure messe in campo negli ultimi mesi stiano dando i loro frutti, con il tasso di disoccupazione più basso dal 2009 e con 385mila posti di lavoro in più rispetto allo scorso anno.            
Ancora una volta la concretezza del Governo mette a tacere le bugie messe in giro dalla sinistra e conferma come l’unica e sola soluzione al problema del lavoro non sia affatto il Reddito di Cittadinanza, ma porre le basi per una società realmente aperta al mercato del lavoro. Il Reddito di Cittadinanza non è la soluzione alla mancanza di lavoro in Italia e soprattutto non può continuare ad essere uno strumento piegato a piacimento da chi volutamente e in malafede vuole sfruttare le casse dello Stato per il proprio tornaconto personale.

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