“Il collega Gubitosa, all’evidenza distratto dall’inseguimento alle scie chimiche, può tuttavia scendere da Marte. Comprendo sia infastidito dal fatto che gli abbia ricordato l’elevazione a 150 mila euro dell’indennità assegnata al suo assistito, ex presidente INPS, Pasquale Tridico. Pur tuttavia potrebbe chiedere al presidente del suo partito, onorevole Conte – all’epoca presidente del Consiglio – le ragioni per le quali si dichiarò infastidito di quel provvedimento, asserendo di non esserne stato informato, e di aver chiesto accertamenti per approfondire una questione che in realtà appariva del tutto chiara. L’aumento dell’indennità, infatti, è stata tutta una partita giocata all’interno dell’allora Governo e del Movimento 5 Stelle. Infatti, con nota del giugno 2019, l’entità del compenso venne proposta dal gabinetto del ministero del Lavoro, guidato allora dall’onorevole Di Maio. Successivamente, il 15 luglio 2019, l’iter venne avviato dal coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri, per concludersi poi con il decreto interministeriale del 7 agosto 2020 a firma congiunta del ministro del Lavoro in quota 5 Stelle, Nunzia Catalfo, e del ministro dell’Economia e delle Finanze in quota Pd, Roberto Gualtieri. Una vicenda definita sconcertante, se non altro per la tempistica e per un deficit di trasparenza, anche dall’allora presidente della commissione Lavoro, Debora Serracchiani, pur dando conto la stessa che l’aumento era in linea con gli stipendi percepiti dai dirigenti statali di prima fascia. Gubitosa pretende di segnare goal in fuorigioco, facendo finta di non avere visto che il guardalinee aveva alzato per tempo la bandierina gialla, illudendosi che la sventolasse per fare il tifo per i 5 Stelle. Così non è.
Le reiterate e sguaiate proteste di Gubitosa sono, infatti, da cartellino rosso. Nello spogliatoio, dove anzi tempo è stato mandato, potrà meditare meglio sul fatto che sono avvezzo a leggere e comprendere gli atti, invece che salire su balconi per annunciare, brindando, la cancellazione della povertà che, guarda caso, oggi che governa il centrodestra lui per primo asserisce non essere mai stata eliminata”.
Così in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.