Negli ultimi anni, la tutela delle persone fragili, in particolare degli anziani, è diventata una priorità nelle agende sociali e politiche italiane ed europee. Secondo l’ISTAT, la popolazione con età superiore a 65 anni di età in Italia supera il 23% del totale, rendendo il fenomeno di reati ai danni di questa fascia particolarmente rilevante (ISTAT, Rapporto Annuale 2023). Dall’aumento delle truffe fino agli abusi domestici e nelle strutture di assistenza, i crimini contro gli anziani evidenziano una crescente necessità di strumenti efficaci di prevenzione e protezione.
La fragilità dell’anziano non è solo una questione di salute fisica, ma riguarda anche la sua vulnerabilità psicologica e sociale, che lo espone a rischi molteplici, compresi quelli legati alla criminalità.— Prof. Marco Trabucchi, geriatra e presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria (Trabucchi, 2023)
1. Il contesto sociale e demografico
L’Italia, con una delle popolazioni più longeve al mondo, conta oggi circa 13 milioni di persone over 65, una cifra destinata a crescere secondo le previsioni Eurostat fino al 2050 (Eurostat, 2024). Questa crescita demografica comporta un aumento della fragilità sociale ed economica, aggravata da fenomeni quali la solitudine e l’isolamento, soprattutto a seguito della pandemia COVID-19. Il rapporto ISTAT 2023 evidenzia che oltre il 30% degli anziani vive in condizioni di isolamento sociale, fattore che aumenta la vulnerabilità ai reati.
2. I reati più frequenti ai danni degli anziani
Tra i reati più diffusi si annoverano le Truffe ed i Raggiri, infatti secondo i dati del Ministero dell’Interno, circa il 45% delle denunce per truffa riguarda vittime di età superiore ai 65 anni: la modalità spesso è tramite telefonate fraudolente, falsi addetti ai servizi pubblici che si presentano alle abitazioni o raggiri finanziari fatti tramite internet (Ministero dell’Interno, Rapporto Criminalità 2024).
È utile riportare alcuni esempi di tipologie di truffe:
Finto avvocato
La vittima riceve una telefonata da una voce che si presenta, usando modi gentili, come un avvocato che comunica che un figlio o nipote, della vittima, è responsabile di un incidente; può arrivare a far parlare tale figlio o nipote al telefono con la vittima, però, fate attenzione, la chiamata è molto disturbata. Ovviamente non al telefono non è il figlio o nipote della vittima, ma si può cadere in errore perché la notizia dell’incidente è davvero preoccupante e destabilizza emotivamente. Il truffatore dà come soluzione immediata per non avere guai con la giustizia la consegna di soldi in contanti all’avvocato stesso (o altro soggetto) con la modalità che verrà spiegata. È palese che NON È VERO NULLA, È UNA TRUFFA ed è importante cercare di mettersi in contatto con qualcuno che posso parlare con il parente “coinvolto nell’incidente”.
False pietre preziose
In questi casi la vittima viene avvicinato da un signore di aspetto rassicurante e in genere di mezz’età, si finge straniero, e dichiara che per un’urgenza deve raggiungere il Paese d’origine ma non ha disponibilità di soldi liquidi per il viaggio però è disposto a vendere un anello, un orologio o delle pietre preziose che a suo dire avrebbero un valore di alcune migliaia di euro me, vista la fretta, è disponibile a venderle “alla vittima” ad un prezzo molto basso. Tale truffa di solito prevede la presenza di un “complice” che finge di passare per caso e fingendo di essere un gioielliere, vestito in modo impeccabile, si offre di verificare il valore dell’oggetto offerto. Breve controllo e subito si offre di comprarle per 5.000,00 euro (o addirittura un valore più alto). A quel punto lo straniero mostra simpatia per la vittima e insiste che sia lei a comprarle per un valore inferiore ai 5.000,00…
Falsa beneficenza
Un signore ben vestito, 50/60 anni circa, a volte con accento straniero, si finge un medico o un rappresentante di una casa farmaceutica alla ricerca di un deposito per effettuare una donazione di medicinali a scopo di beneficenza. Ferma un signore per strada, normalmente in quartieri borghesi, chiedendo informazioni su questo deposito: il signore ovviamente non sa niente. Passa un’altra persona, il complice, che fa finta di sapere dove sia il deposito ma dice che è stato chiuso. A quel punto l’unico modo per fare la donazione in beneficenza è solo tramite un notaio… ma serve un anticipo in denaro che ovviamente dice di non avere con sé. L’anziana vittima viene convinta che può contribuire alla beneficenza se fornisce il denaro che serve per il notaio e come ringraziamento gli sarà riconosciuto un compenso in denaro. La vittima viene accompagnata in banca a ritirare una cifra che può essere anche di qualche migliaio di euro e poi fatta salire sull’auto per andare dal notaio. Durante il tragitto i truffatori “si ricordano” che sicuramente servirà una marca da bollo o altro per definire l’atto. Si fermano davanti a un tabaccaio e chiedono alla vittima di andare a comprare la marca da bollo. Appena la persona truffata scende, naturalmente, fuggono.
Falsa eredità
La stessa procedura è utilizzata anche per una falsa eredità da consegnare. Un signore si spaccia per qualcuno in cerca di un vecchio amico a cui dovrebbe consegnare del denaro relativo a un’eredità. Ferma una persona anziana per chiedere informazioni su quel fantomatico amico ma ovviamente nessuno lo conosce finché un passante, complice del truffatore, si ferma e dice che quella persona è morta. L’unica soluzione è il notaio ma serve l’anticipo. E l’epilogo è sempre la fuga dopo aver fatto allontanare la vittima con un pretesto.
Falsi funzionari Inps, Enel o Inpdap
Due o più si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva; o ancora per controllare il contatore del gas, della luce ecc. ma in realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore. È bene ricordare che prima di fare dei controlli nelle case, i vari enti affiggono preventivamente degli avvisi nel palazzo con dei recapiti che potete chiamare.
Il falso commerciante
Un uomo fuori da un supermercato si presenta ad una persona anziana come un vecchio amico, commerciante (può essere di pesce, di carne, o altro bene); con modi gentili e carpendo informazioni durante la conversazione riesce a convincere la vittima di essere in difficoltà economica e di voler, per pochi soldi, vendere i prodotti (pesce freschissimo, carne pregiata, tessuti preziosi) che ha poco distante in un furgone. La vittima, ormai in empatia con il soggetto, cede alla richiesta del finto vecchio amico e dopo aver consegnato del denaro al truffatore aspetta che questi torni poco dopo con la merce promessa, in realtà il criminale si dilegua velocemente lasciando l’anziano confuso dall’incontro.
Gli esempi riportati fanno comprendere come vi sia persone senza scrupoli che studiano continuamente i comportamenti e le abitudini degli anziani per utilizzare i loro punti deboli per sottrarre denaro o altro. Purtroppo la casistica è formata anche da violenze materiali che hanno come vittima gli anziani:
– Abusi e maltrattamenti: Il dossier dell’Osservatorio Nazionale sulle Vittime Vulnerabili segnala un aumento del 20% di casi di maltrattamenti in ambito familiare o nelle case di riposo, con numerosi episodi non denunciati per paura o dipendenza emotiva (Osservatorio Vittime Vulnerabili, 2023).
– Furti e rapine: I reati predatori, anche se meno frequenti rispetto alle truffe, colpiscono spesso anziani soli o in situazioni di fragilità, con modalità talvolta subdole, come falsi addetti alle consegne (Ministero dell’Interno, 2024).
– Violenza fisica e psicologica: La violenza domestica contro anziani, seppur fenomeno sommerso, è purtroppo presente soprattutto in ambito familiare (Osservatorio Vittime Vulnerabili, 2023).
È tutta la società civile che deve farsi carico di tutelare tali persone vulnerabili onde evitare un imbarbarimento senza ritorno.
Contrastare le truffe e gli abusi sugli anziani significa prima di tutto intervenire con politiche di prevenzione basate sulla conoscenza e sull’educazione, per garantire autonomia e sicurezza. — Dott.ssa Silvia Mainetti, esperta in geriatria (Mainetti, 2024)
3. Le cause e i fattori di rischio
Ma quali sono i fattori che accentuano la vulnerabilità degli anziani, alcuni studi hanno evidenziato:
– Fragilità fisica e mentale: l’età avanzata comporta una riduzione delle capacità cognitive e motorie, che limitano la capacità di difendersi o di riconoscere i pericoli (Ministero della Salute, 2023).
– Isolamento sociale: la mancanza di una rete familiare o comunitaria aumenta l’esposizione al rischio (ISTAT, 2023).
– Scarsa familiarità con le tecnologie: l’uso limitato di strumenti digitali e la poca dimestichezza con la tecnologia in generale, spesso favorisce le truffe informatiche (Ministero dell’Interno, 2024).
– Ruolo ambiguo dei caregiver (badanti, colf, assistenti sanitari): in alcuni casi proprio le persone incaricate della cura degli anziani si rendono responsabili di abusi, complici anche le difficoltà di controllo e monitoraggio di tali situazioni (Osservatorio Vittime Vulnerabili, 2023).
4. Le risposte normative e istituzionali
Il quadro normativo italiano prevede diverse misure di natura giudiziaria – repressiva ma anche di natura sociale – formativa e preventiva a tutela delle persone più anziane:
– Codice Penale, art. 572 c.p., che punisce i maltrattamenti in famiglia o verso persone incapaci;
– Codice Procedura Penale, art. 90 quater c.p.p, concetto di vulnerabilità con le caratteristiche di alcuni soggetti offesi dal reato;
– Legge 6/2004, modifiche al Codice Civile con l’introduzione dell’amministrazione di sostegno e la tutela degli anziani da maltrattamenti nelle strutture residenziali.
Tali misure di protezione per le vittime vulnerabili sono disciplinate altresì, a livello comunitario, all’art. 23 della Direttiva 2012/29/UE
– D.lgs 29 del 15.3.2024 attuativo della legge delega n. 33/2023 “Politiche attive in favore delle persone anziane” che introduce disposizioni rafforzate per la protezione delle vittime vulnerabili, inclusi gli anziani.
Anche le Forze dell’Ordine, con unità specializzate, collaborano con i servizi sociali per identificare e proteggere le vittime, mentre numerose campagne di sensibilizzazione promosse dal Ministero della Salute e dal Dipartimento per le Pari Opportunità mirano a diffondere consapevolezza dei pericoli e delle difficoltà che affrontano le persone anziane (Ministero della Salute, 2023; Dipartimento Pari Opportunità, 2023).
5. Cosa può fare la società
La prevenzione e la tutela richiedono un impegno collettivo, in tale contesto assume particolare importanza il concetto di RETE di PROTEZIONE verso gli anziani, e gli strumenti messi in atto pur se di ambiti diversi sono complementari tra loro:
– Educazione digitale e informativa rivolta agli anziani per riconoscere truffe e segnali di abuso (Ministero della Salute, Campagna 2023).
– Reti di supporto comunitario che prevengano l’isolamento e favoriscano il controllo sociale (ISTAT, 2023).
– Controlli rigorosi nelle strutture di assistenza e formazione continua per operatori e caregiver (Legge 6/2004).
– Promozione della cultura del rispetto attraverso iniziative educative nelle scuole e nella società civile (Dipartimento Pari Opportunità, 2023).
In una società che ha tra i suoi maggiori mutamenti l’allungamento dell’età con al consequenziale invecchiamento delle persone attive, anche gli esperti di vari settori hanno dato il loro contributo per meglio comprendere questa trasformazione della società in cui viviamo:
“La società si misura dal modo in cui tratta i suoi membri più fragili. Gli anziani sono il nostro specchio morale; ignorare o maltrattare questa fascia significa tradire i valori fondamentali di umanità e rispetto.” — Prof. Massimo Cacciari, filosofo e accademico italiano (Cacciari, 2022)
“Proteggere la dignità degli anziani è un imperativo etico che richiede consapevolezza collettiva e responsabilità individuale.” — Prof.ssa Mariella Pandolfi, filosofa e studiosa di etica sociale, 2023.
“La sensibilizzazione e l’informazione sono le armi più efficaci contro le truffe. Invitiamo tutti a essere vigili e a segnalare qualsiasi sospetto.” — Marco Bianchi, responsabile campagne di Lega Anti-Frode e Abusi (LAFAB), 2023.
“Ogni abuso ai danni di una persona anziana è un fallimento della società intera. La nostra missione è creare reti di supporto che contrastino isolamento e violenza.” — Lucia Conti, presidente di ANAP (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati), 2024.
Focus – Cosa succede quando un anziano è vittima di reato?
La tutela delle persone anziane come abbiamo ripetuto più volte passa attraverso una rete di attori pubblici e privati che collaborano per intervenire rapidamente, proteggere la vittima e prevenire nuovi abusi. Vediamo chi fa cosa:
- Forze dell’Ordine
– Accolgono la denuncia o intervengono su segnalazione di parenti, vicini, medici;
– Svolgono indagini, anche delicate, su truffe, maltrattamenti, abusi psicologici o finanziari;
– Collaborano con servizi sociali e autorità giudiziarie per mettere in sicurezza la vittima:
- Medici e Strutture Sanitarie
– Identificano segnali di abuso o trascuratezza;
– Possono segnalare direttamente all’autorità giudiziaria;
– Collaborano con i servizi territoriali per attivare percorsi di protezione;
- Servizi Sociali e Associazioni
– Offrono supporto psicologico, legale e materiale;
– Attivano misure urgenti (es. collocamento protetto);
– Organizzano campagne e sportelli di ascolto su tutto il territorio nazionale.
Tra gli strumenti a disposizione per la salvaguardia e tutela delle persone anziane si colloca la campagna della Polizia di Stato con lo slogan “No.S.S. – NON SIETE SOLI CHIAMATECI SEMPRE” con la quale si cerca di informare sia i diretti interessati che tutti coloro che circondano gli anziani per motivi personali o professionali, di fatto si cerca di creare una rete protettiva consapevole. Con consigli semplici e chiari, in forma di opuscoli cartacei e spot in radio o televisione o on line (con attori conosciuti) si cerca di favorire sia la presa di coscienza dei principali raggiri che possono essere costruiti in danno degli anziani (alcuni riportati in questo articolo in precedenza), sia l’atto di denunciare quanto subito per rompere la paura e l’isolamento psicologico delle vittime.
Come riportato sul sito della Polizia di Stato ed anche nei vari opuscoli che vengono distribuiti è importante ricordare spesso ed in occasioni diverse ai nostri grandi saggi queste semplici esempi che possono far elevare il livello di attenzione e coscienza del pericolo:
- NON APRITE LA PORTA DI CASA A SCONOSCIUTI anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo. Ricordate che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare uno dei numeri di emergenza ed assistenza.
- QUANDO FATE OPERAZIONI DI PRELIEVO O VERSAMENTO IN BANCA O IN UN UFFICIO POSTALE, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Fate attenzione a improvvise manifestazioni di affetto da parte di estranei, siano essi uomini o giovani donne che cercano di abbracciarvi. L’intento è di derubarvi di quanto avete indosso. Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada entrate in un negozio in alternativa cercate un poliziotto o una compagnia sicura.
- DURANTE IL TRAGITTO DI ANDATA E RITORNO DALLA BANCA O DALL’UFFICIO POSTALE, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato. Quando utilizzate il bancomat, fatelo con prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati.
Consigli per i figli, nipoti e parenti stretti e per il bene dei nostri grandi saggi
- Non lasciate soli i vostri anziani. Anche se non abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani.
- Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fategli capire che è importante chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare i numeri utili di assistenza ed emergenza.
- Ricordate che, anche se non ve lo chiedono,gli anziani hanno bisogno di voi.
Consigli per i vicini di casa, siamo o saremo tutti anziani
- Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate ogni tanto con loro quattro chiacchiere. La vostra cordialità li farà sentire meno soli.
- Esortateli a contattarvi per chiarire ogni dubbio se alla loro porta bussano degli sconosciuti. La vostra presenza li renderà più sicuri.
- Segnalate ai numeri utili di assistenza ed emergenza ogni circostanza anomala o sospetta che coinvolga l’anziano vostro vicino di casa .
Consigli per gli impiegati di banca o di uffici postali
- Quando allo sportello si presenta un anziano e fa una richiesta anomala o spropositata di denaro contante, perdete un minuto a parlare con lui. Basta poco per evitare un dramma. Spiegategli che all’esterno di banche ed uffici postali nessun impiegato effettua controlli. Per ogni minimo dubbio esortateli a contattarvi.
La campagna “No.S.S.” vive anche di attività sul territorio come incontri pubblici nei centri per anziani, nelle parrocchie, nelle RSA (residenze sanitarie assistenziali). Si cerca anche di creare percorsi facilitati per i servizi da utilizzare con collaborazioni con ANAP, AUSER, CROCE ROSSA e POSTE ITALIANE.
«Non bisogna vergognarsi di denunciare. Anche una piccola segnalazione può salvare altre persone dal raggiro» — Polizia di Stato, “No.S.S. Non siete soli”
Numeri utili di emergenza e assistenza da contattare per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio:
112 – Numero unico europeo per le emergenze
113 – Polizia di Stato
117 – Guardia di Finanza
1522 – Numero antiviolenza e stalking
Conclusione
La protezione delle persone anziane, spesso le più fragili della società, non può essere delegata esclusivamente alle istituzioni. Serve una responsabilità condivisa che coinvolga famiglie, comunità e organi di tutela per costruire un ambiente sicuro, rispettoso e inclusivo, in cui ogni anziano possa vivere con dignità e serenità.
“L’UOMO ANZIANO SIEDE SOTTO L’ALBERO DELL’ESPERIENZA E PARLA CON LA VOCE DELLA SAGGEZZA.” Platone, Leggi