Reato di omosessualità, approvata la mozione di Fratelli d’Italia. Speranzon (FdI): “Condanniamo quegli stati che la considerano un reato. Basta ai paradossi italiani”

Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato questo pomeriggio la mozione sottoscritta dai consiglieri del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, primo firmatario il capogruppo Raffaele Speranzon, nella quale si chiede la condanna da parte di Italia e Unione Europea di quegli stati dove l’omosessualità viene considerata un reato e, spesso, punita con la pena di morte.
“Ancora oggi ci sono nazioni dove l’amore tra persone dello stesso sesso viene punito con la galera, quando non addirittura con la morte” sottolinea Speranzon “ed è importante che questo consiglio abbia condannato questi atteggiamenti”.
“Dispiace” rimarca però Speranzon “che sia mancata l’unanimità in una votazione così importante. Spiace che la sinistra non abbia voluto condividere le nostre preoccupazioni; soprattutto, ci ha spiazzato la posizione del già candidato presidente Lorenzoni che, invece di riflettere su quanto denunciato nel testo, ha preferito sottolineare come questa nostra presa di posizione verso determinate nazioni potrebbe avere pesanti effetti sul prezzo del petrolio. Questo dimostra quanto a questa sinistra stiano a cuori i diritti umani”. La votazione finale ha visto l’astensione delle consigliere Erika Baldin e Elena Ostanel e la non partecipazione al voto di Arturo Lorenzoni. Speranzon ha ricordato come nel mondo ci siano ben 69 nazioni che considerano le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso un reato, e in 11 di queste sia prevista anche la pena di morte: “L’Italia e l’Unione Europea devono però fare chiarezza nei loro atteggiamenti e risolvere alcuni pesanti paradossi: se da un lato si spinge e si forza la mano su provvedimenti con tratti liberticidi come il Ddl Zan, non si può però dall’altra stringere accordi di collaborazione con nazioni che perseguitano fino alla morte gli omosessuali. Senza andare troppo lontani, basta ricordare l’accordo di pochi giorni fa con il Qatar, che il prossimo anno ospiterà i Campionati mondiali di calcio e che nel suo ordinamento prevede la pena di morte per omosessualità”.
Anche alla luce dei mondiali 2022, la mozione approvata oggi chiede alla Giunta Regionale un impegno presso il Governo perché chieda all’Unione Europea una netta condanna nei confronti di queste nazioni e perché si attivi “affinché sia preclusa agli Stati che prevedono come reato le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso l’organizzazione di manifestazioni sportive internazionali, anche al fine di tutelare l’incolumità degli atleti omosessuali”: “Dobbiamo tutelare i nostri giovani che lavorano, viaggiano e studiano in questi stati, e tutte quelle persone che devono veder salvaguardato il loro diritto ad amare” conclude Speranzon.

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