Referendum, i trucchetti della sinistra non funzionano: affluenza bassissima 

Dalla violazione del silenzio elettorale all’invito al voto sul registro elettronico, la triste disfatta di Landini & Co

Alle 23 di ieri l’affluenza è stata circa del 22,73%, cifra molto lontana dal quorum richiesto per la validità delle consultazioni, il 50%+1 degli aventi diritto. Si vota fino alle 15. Il fallimento di Landini, Schlein e tutta la sinistra è testimoniato dai dati, nonostante i numerosi tentativi di portare gli italiani nei seggi elettorali. Il primo mezzuccio è avvenuto in occasione della piazza organizzata a Roma per Gaza, dove Bersani si è lasciato intervistare indossando il cappellino rosso con la scritta “Sì” al referendum. “Sono un cittadino semplice. C’era il sole, mi hanno allungato un cappellino e l’ho preso” la giustificazione dell’ex segretario del Partito democratico. “È una schifezza morale e legale”, commenta Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia. 

Nella stessa manifestazione la violazione del silenzio elettorale avviene in maniera plateale direttamente dal palco, i quattro leader Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni chiudono la manifestazione con l’invito al voto: “Un’ultima cosa, andate tutti a votare”. “Come avevamo ampiamente sospettato – attacca Malan -, la manifestazione della sinistra su Gaza era uno strumento per fare campagna sui referendum nel giorno di pausa di riflessione. L’hanno fatto innanzitutto in modo implicito attaccando in maniera strumentale e ingiusta il governo italiano, che ha fatto tutto il possibile per giungere a un cessate il fuoco in quella tormentata terra” dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia. “Ciò è palesemente contrario alla legge che vieta nel giorno precedente la consultazione, qualsiasi riunione di propaganda, diretta o indiretta. E rivela la squallida strumentalità di aver scelto proprio la giornata di oggi per manifestare”, conclude Malan. 

Nella giornata di sabato la propaganda elettorale non è avvenuta solo a Roma, ma anche a Cascina (Pisa) dove i cittadini hanno ricevuto una telefonata dal numero utilizzato per l’allerta meteo e le emergenze. Non c’era nessuna emergenza da segnalare, la voce registrata ricordava di andare a votare e indicava dove richiedere la tessera elettorale. “Un fatto gravissimo perché un canale dedicato alla sicurezza e alla protezione della popolazione è stato trasformato in uno strumento di pressione indiretta in vista di un referendum”, denuncia Chiara Cini, capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Cascina. “Utilizzo improprio degli strumenti pubblici, che mina la neutralità delle istituzioni e mette in discussione la libertà di scelta dei cittadini”, aggiunge Cini. Passiamo a ieri, il raggiungimento del quorum sembra lontanissimo ma c’è ancora tempo per fare propaganda: l’istituto comprensivo statale “Don Angeli” di Livorno ha inviato tramite il registro elettronico una circolare a tutti i genitori degli alunni per fare propaganda per il “Sì” al referendum, allegando materiale elettorale.

“La scuola non può, e non deve, essere utilizzata come mezzo di propaganda politica. È inconcepibile che per paura di non raggiungere il quorum la sinistra arrivi addirittura a utilizzare strumenti per la formazione dei bambini come mezzi per propinare le loro indicazioni di voto”, commenta  il responsabile organizzazione e deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. “Le scuole sono luoghi sicuri per i nostri ragazzi, di educazione e di formazione. Utilizzarli, come ha fatto la sinistra, come mezzo di propaganda politica è una vergogna inaccettabile. Ma per la sinistra va tutto bene: del resto, sono da sempre abituati ad utilizzare le istituzioni come fossero di loro proprietà”, aggiunge Donzelli. 

Inoltre, a Olevano Romano, una presidente di seggio si è lasciata fotografare in bella posa con un esponente locale del Partito democratico, mettendo in mostra il libro di Bersani. La foto poi finisce immediatamente sui social con l’invito a votare 5 Sì

Sicuramente Cgil, Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra le hanno provate tutte per raggiungere il quorum, tuttavia tutti e cinque i quesiti sembrano destinati a fallire. Gli italiani hanno capito che questo era il referendum della sinistra contro la sinistra, un regolamento interno di conti che si è rivelato uno spreco di soldi pubblici promosso dal segretario della Cgil, Maurizio Landini.

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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