«Quello che è successo a Reggio Emilia con il ritiro del progetto del Polo della Moda è un fatto senza precedenti. Per la prima volta, un investimento privato da 110 milioni di euro – già approvato anche dal Consiglio comunale – viene cancellato a causa del clima ostile creato da chi dovrebbe rappresentare e difendere il futuro economico della città». Lo dichiara il senatore Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.
«Parliamo di un insediamento che avrebbe portato 900 posti di lavoro e riqualificato un’intera area urbana – prosegue Barcaiuolo –. Ma al posto di un’amministrazione capace di conciliare l’interesse e la tutela dei lavoratori con le necessità del mondo produttivo, abbiamo assistito all’ennesima recita ideologica della sinistra, con il sindaco Massari più impegnato a compiacere la Cgil che a valorizzare le imprese. È grottesco che, come ha denunciato Luigi Maramotti, il dibattito consiliare si sia incentrato non sui meriti urbanistici ed economici, ma sulle relazioni sindacali interne all’azienda. Inoltre, le esternazioni pubbliche del sindaco, con toni da delegato sindacale più che da primo cittadino, sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
«Il Governo, da parte sua, ha fatto la propria parte e ha ascoltato le lavoratrici, avviando le verifiche tramite l’Ispettorato del Lavoro su eventuali segnalazioni. Ma un conto è il doveroso controllo delle istituzioni, un altro è lo scontro ideologico continuo, alimentato da un certo estremismo di sinistra che ha completamente perso il senso della misura. Le parole deliranti di Fratoianni, che accusa Max Mara di “vendetta sulle lavoratrici e sulla città”, sono l’ennesima dimostrazione di come, anche a livello nazionale, Avs preferisca distruggere piuttosto che costruire, pur di mantenere viva una narrazione pregiudiziale contro le imprese. Il risultato? Reggio Emilia ha perso una delle occasioni più importanti degli ultimi decenni. Ed è ora che qualcuno si assuma la responsabilità di questo fallimento», conclude Barcaiuolo.