Regionali, Rampelli-Mennuni (FdI): appello su libertà educativa

Stamattina incontro con le scuole paritarie.

Stamattina i parlamentari romani di Fratelli d’Italia, la senatrice Lavinia Mennuni e il deputato Fabio Rampelli vicepresidente della Camera, hanno partecipato a una mattinata di ascolto di istituti rappresentativi delle scuole paritarie romane e laziali che hanno rivolto un appello affinché la nuova Giunta regionale del Lazio preveda non solo di continuare a emanare bandi formativi comprensivi della scuola paritaria (soggiorni estivi e invernali, gemellaggi, contributi per gli impianti sportivi) ma anche di elargire, al pari di altre Regioni virtuose del nord – governate dalla destra e dalla sinistra – un contributo economico alle famiglie per consentire la libertà di scelta educativa prevista nella Costituzione e nella legge 62/2000 con la quale è stata riconosciuta, a livello nazionale, la funzione pubblica delle scuole paritarie. L’incontro, organizzato da Laura Marsilio ex assessore della Giunta capitolina di Roma e dalla dr.ssa Anna Marsili dirigente di istituti paritari che ha lanciato l’appello, si è concluso con il proposito di istituire un tavolo di lavoro con il Presidente della Regione eletto.

“Le scuole paritarie, in Italia, – spiega Marsili – consentono allo Stato di risparmiare, secondo le stime, almeno 7 miliardi di euro l’anno e producono un ampliamento importante e significativo dell’offerta formativa: tutto ciò a fronte di soli 470 milioni spesi dallo Stato per il milione di studenti che oggi frequentano una scuola paritaria. Purtroppo l’effettiva parità con le scuole statali è ben lungi dall’essere concretamente raggiunta; tali scuole sono ancora troppo discriminate soprattutto sul piano fiscale, a livello di contributi erogati a loro favore e, più in generale, sul piano della loro valorizzazione. conclude”.

“Ancora prevale la convinzione, infatti, che tali scuole siano “private” – ha detto Lavinia Mennuni, senatrice della Repubblica- e viene dunque ancora troppo spesso negata la funzione di servizio pubblico da esse svolte: la libertà di scelta delle famiglie, che intendano mandare i propri figli a una scuola paritaria piuttosto che statale; appare infatti, per molti aspetti, ancora preclusa. Libertà di scelta, infatti, significa anche e soprattutto non penalizzare le famiglie che optino per un sistema non statale di istruzione dei propri figli ”
“Chi non sceglie la scuola pubblica statale – ha osservato Rampelli – non può essere costretto a pagare due volte, prima con le tasse e poi con la retta scolastica, mentre lo Stato incassa due volte, con l’imposta e con la mancata spesa per l’alunno. Se la parità tra scuole statali e non statali, sotto il profilo fiscale, è materia di pertinenza del legislatore nazionale, si ritiene tuttavia doveroso che la futura presidenza della Regione Lazio dia un segnale concreto della volontà di valorizzare le scuole paritarie. Ritengo perciò un segnale molto importante e incoraggiante per chi lavora nel settore e per le famiglie, che il candidato del centro destra Francesco Rocca abbia recepito alcuni punti dell’appello delle scuole paritarie nel suo programma elettorale, tra cui aggiungo la loro valenza di sostegno alle famiglie più fragili. Dopo la sua elezione lavoreremo insieme ad un tavolo tecnico”

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