«Dopo tutte le responsabilità che hanno coinvolto il Pd in merito all’alluvione che ha colpito la Romagna, sentire Bonaccini – presidente di una regione ancora commissario delegata in seguito al sisma del 2012 – accusare in modo pretestuoso il governo dei mancati rimborsi a un anno di distanza dalla catastrofe è semplicemente imbarazzante». Sono queste le parole di Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale Fdi.
«Mi sembra doveroso ribadire – prosegue Barcaiuolo – che le responsabilità dell’amministrazione targata Bonaccini-Schlein rispetto alla mancata cura del territorio romagnolo, che hanno amplificato gli effetti nefasti dell’alluvione, sono sotto gli occhi di tutti. Dal 2020 al 2022, Schlein è stata vicepresidente della regione con delega al Patto per il Clima e alla Transizione ecologica: in questo periodo, oltre a lanciare più volte l’allarme per le condizioni del territorio romagnolo, che cos’ha fatto di preciso? A quanto pare nulla. Di sicuro, almeno, sappiamo che non ha messo in campo le risorse necessarie per limitare gli effetti di eventuali tragedie».
«In Emilia-Romagna – chiarisce il coordinatore regionale – in oltre dieci anni, l’amministrazione regionale ha usato soltanto una parte dei fondi destinati dal governo per il dissesto idrogeologico, che comprendevano lavori di sfalcio, taglio della vegetazione, riprofilatura e consolidamento delle sponde in tratti saltuari dei corsi d’acqua e interventi di emergenza necessari e già richiesti in tutta l’area che è stata, in seguito colpita. Inoltre, vorrei ricordare anche che la giunta Bonaccini non è stata in grado di presentare un progetto destinato ai corsi d’acqua della Regione, e pertanto, ha dovuto rinunciare, tra il 2021 e il 2022, a 55 milioni (su un totale di 71) che erano stati destinati da parte del governo».
«Sulla sicurezza idraulica – rincara il senatore – il governo ha stanziato 260 milioni per circa 300 interventi. Rispetto alla ricostruzione privata, invece, si parla di 1,5 miliardi di euro. Purtroppo, su quest’ultimo punto siamo indietro, è vero, ma la colpa del governo è stata, ancora una volta, quella di riporre fiducia nella regione Emilia-Romagna, che ha messo a disposizione degli utenti la piattaforma Sfinge, assolutamente non in grado di rispondere alle esigenze di cittadini e imprese».
«Si tratta di dati che non richiedono alcun commento. Mi chiedo soltanto con quale faccia Bonaccini possa accusare un governo che, rispetto all’alluvione della Romagna, ha dato risposte pronte e sta mettendo in campo tutte le risorse necessarie per garantire la ripresa delle zone colpite. Il governo è disposto a prendersi le sue responsabilità, la regione può fare lo stesso?», la conclusione di Barcaiuolo