La riforma proposta dal Governo sul fisco intende realizzare un’ampia rivoluzione del sistema fiscale italiano, dopo ben 50 anni di stallo.
Nel complesso, la Riforma mira a favorire il lavoro dipendente, con l’obiettivo prioritario di aiutare le famiglie, i giovani e le donne, ridurre la pressione fiscale, aumentare l’occupazione e gli investimenti, semplificare gli adempimenti, favorire la collaborazione con il Fisco e incentivare il rientro dei capitali.
I principi alla base della riforma sono, in sintesi, tre: la riduzione della pressione fiscale, che grava sui cittadini e sulle imprese; la realizzazione di un rapporto paritetico tra cittadini e amministrazione e, infine, la lotta reale all’evasione e all’elusione fiscale, che finora non ha visto l’adozione di misure efficaci.
Con il nuovo fisco si intende alleggerire i carichi che gravano sempre di più sui contribuenti, realizzando una fiscalità più equa. Si intende garantire una minore pressione fiscale per tutti i contribuenti, con particolare attenzione ai redditi medio-bassi e alla composizione del nucleo familiare.
Per quanto riguarda le aziende, poi, si parla di una revisione dell’Ires in termini di ‘global minimum tax’, al fine di non compromettere la produttività delle nostre imprese su scala globale. Oltre a ciò, sono favoriti investimenti qualificati e le assunzioni su contratti a tempo indeterminato, seguendo il principio del “più assumi meno paghi le tasse allo Stato”.
In linea generale, il modello ipotizzato è quello di un rinnovamento organico e completo, che sia davvero a sostegno dei cittadini italiani. Seguendo quest’ottica il Governo Meloni ha interpellato le parti sociali interessate, incontrando sia i rappresentanti delle sigle sindacali sia quelli delle imprese; è stata altresì ribadita la disponibilità al confronto attraverso la realizzazione di tavoli su ogni stato di avanzamento dei lavori.
Il 14 marzo il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il Viceministro, Maurizio Leo e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, hanno illustrato principi e tempistiche del ‘Nuovo Fisco’, che prevede una revisione organica del sistema tributario italiano. I rappresentanti dell’Esecutivo hanno assicurato alle sigle sindacali presenti “massima apertura al dialogo e al confronto durante tutto l’iter parlamentare” di approvazione della delega e dei successivi provvedimenti attuativi.
Nella giornata di oggi, 15 marzo, sono stati ricevuti anche i rappresentanti delle Associazioni di categoria e degli Ordini professionali.
Il clima che si è respirato è stato stato positivo e l’incontro ha fatto emergere diversi spunti per il dibattito.
A margine dei colloqui sono state molte le dichiarazioni rilasciate, che testimoniano un appoggio alla riforma su più fronti.
Le imprese salutano “positivamente quello che oggi c’è stato proposto”, come riferito dal Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
Anche il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, ha apprezzato lo schema di legge , definendolo “un progetto ambizioso, che ha il pregio di essere strutturale, dal momento che interviene su tutti i principali aspetti del sistema tributario”.