Riformare la Giustizia: dallo scandalo di magistratopoli alle riforme.

I gruppi parlamentari di Camera e Senato di Fratelli d'Italia presentano il convegno RIFORMARE LA GIUSTIZIA dallo scandalo di magistratopoli alle riforme. Le idee e le proposte di Fratelli d'Italia

Il caso giudiziario che si è scatenato dopo le inchieste e le dichiarazioni dell’ex magistrato Luca Palamara, dai media definito con l’icastico nome “magistratopoli” ha dato evidenza delle derive correntizie della magistratura, dei centri di potere, della commistione tra la politica, la magistratura e la stampa.

La portata dello scandalo è tale che in qualunque stato democratico si sarebbe generato un contraccolpo enorme.

Sono emersi in conseguenza delle inchieste giudiziarie e disciplinari i legami malati tra la magistratura e la politica, il sistema delle lottizzazioni e delle nomine ai vertici dei posti chiave, le faide interne, i veti incrociati, le richieste di raccomandazione, l’uso strumentale della giustizia contro il nemico politico, sino a tirare in ballo il cuore delle istituzioni della Repubblica. L’ex giudice ha acceso i riflettori sui meccanismi deviati, ponendo fra l’altro il tema del profondo e strutturale radicamento dei metodi.

Oggi, dopo queste pesantissime rivelazioni possiamo dire che “magistratopoli” si sia sostanzialmente chiusa, scomparendo come una bolla di sapone.

Ed è alquanto singolare, data la portata poderosa dello scandalo, che peraltro sta portando con sé preoccupanti strascichi, come il caso della Loggia Ungheria, del caso Amara e delle dichiarazioni che hanno nuovamente gettato ombre sulla condotta di magistrati, di politici e di imprenditori.

L’emersione evidente di queste vicende porta alla necessaria conseguenza di una riforma strutturale dell’ordinamento giudiziario, che tenga conto di urgenze non più procrastinabili, come quelle relative alle modalità di elezione dei membri del CSM, che ragioni sui binari della separazione delle carriere e che intenda far cessare il c.d. sistema “delle porte girevoli”.

Tuttavia la giustizia italiana vive molte altre criticità, senza pretesa di esaustività: la strutturale lentezza dei processi sia civili che penali, l’annosa questione della prescrizione, la carenza di organico, la giustizia tributaria, che è organo oggi non totalmente terzo ed imparziale, ma anche le difficoltà che vive la magistratura onoraria.

Ebbene, Fratelli d’Italia ha lottato molto nelle aule parlamentari per resistere al silenzio che è calato su magistratopoli ed ha posto in essere una poderosa attività emendativa alle riforme Cartabia, attività che è stata frustrata dall’apposizione della fiducia sui provvedimenti e dunque dallo svilimento del dibattito parlamentare.

Ancora in attesa di ottenere risposte in merito alla riforma dell’ordinamento giudiziario, che tardano ad arrivare, così come tardano quelle relative alla risistemazione della magistratura onoraria, Fratelli d’Italia si attrezza per continuare a dare il proprio contributo, fornendo una visione del partito chiara e solidamente coerente con principi costituzionali.

La buona politica si deve far carico di dare le giuste soluzioni e per trovare le soluzioni più opportune va analizzato il contesto di riferimento.

Pertanto:

i gruppi parlamentari di Camera e Senato organizzano un convegno suddiviso in due sezioni:

Il primo panel aperto dai capigruppo alla Camera e al Senato On. Lollobrigida e Sen. Ciriani, in cui interverranno i componenti delle commissioni giustizia delle due camere, On. Varchi, On. Maschio, Sen. Balboni, i quali illustreranno, ciascuno per le proprie competenze, l’attività emendativa del partito sulla riforma del processo penale e civile e le tematiche che più risultano meritevoli di approfondimento, quali ad esempio la prescrizione. Alla sessione parteciperanno anche illustri esponenti delle categorie interessate: l’Avv Caiazza, Presidente dell’Unione Camere Penali, l’Avv De Notaristefani di Vastogirardi, Presidente delle Camere Civili, nonché il Dott Orrù, presidente di Federmot, associazione rappresentantiva della rappresentanti magistratura onoraria.

Nel secondo panel, dedicato alle esiziali ricadute dello scandalo Palamara, verranno esaminate le proposte di riforma del CSM, in rappresentanza delle voci di stampa e magistratura parteciperanno il dott. Alessandro Sallusti, direttore di Libero e il dott. Camillo Falvo, procuratore della Repubblica a Vibo Valentia, interverrà poi il presidente di cultura e identità Edoardo Sylos Labini e l’on. Andrea Delmastro Delle Vedove, responsabile del dipartimento giustizia FdI. La sessione sarà moderata dal dott Antonio Rapisarda, giornalista.

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1 commento

  1. In democrazia da millenni si sa che nessuna riforma é possibile per l’endemico malgoverno che ne è il sostegno. Ogni miglioramento puo avvenire solo con la forza. Se Borrelli fosse stato arrestato subito, immediatamente, per aver minacciato gli ispettori mandati da Conso, la magistratura sarebbe cambiata in quel momento. Cedendo gli hanno confermato che poteva fare come voleva. Ed hanno progredito fino ad oggi, prevaricando e tradendo il loro compito. Anche oggi se un Presidente ne arrestasse qualche responsabile, saremmo ancora in tempo perchè come tutti i prepotenti son codardi.
    Ma chi ha il coraggio di farlo ? E’ la codardia dilagante che ci porta alla decadenza. Gb Oneto

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