“Oggi il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani continua a dichiarare battaglia alla legge Calderoli sull’autonomia differenziata attraverso referendum abrogativo, dichiarandosi, al contempo, un regionalista convinto. Ed in effetti Eugenio Giani lo è certamente stato regionalista, come dichiarano gli atti del Consiglio Regionale Toscano tra il 2017 e il 2018. Poche ore fa, PD, IV e M5S, si presentano improvvisamente insieme, uniti dal collante di due testi referendari. Non possiamo che prendere atto, stupiti ma non troppo, di questa ‘decisa’ linea su una riforma costituzionale voluta nel 2001 dalla stessa sinistra alla quale anche Eugenio Giani, che oggi vince il premio per bifrontismo, appartiene. Il PD, ormai in completa confusione, rinnega se stesso pur di attaccare l’avversario e si affanna a mettere insieme qualsiasi tema possibile, e non, pur di colpire il governo Meloni. Percorrere una strada, per poi cambiare in corsa ed imboccarne un’altra che va nella direzione opposta, è l’ennesima dimostrazione del trasformismo della sinistra, che preferisce porsi in modo pregiudiziale esprimendo rifiuti a priori, che a tutto sono utili meno che al bene del nostro paese. Il Pd continua a tentare di tracciare la strada. Certo è difficile farsi seguire quando ci si è persi”.
Lo scrive, in una nota, il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi.