“Autonomia e celebrazioni a Bolzano e Trento per l’anniversario dell’Accordo italo austriaco fra De Gasperi e Gruber del 1946, non cedere alla retorica nè ad esercizi di autosufficienza: contano solo i fatti. Mercoledì in sede di prima Commissione affari costituzionali della Camera si conteranno proprio i fatti, ossia si voteranno gli emendamenti (31, uno del relatore e gli altri di minoranza) sulla riforma dello Statuto di Autonomia del Trentino Alto Adige voluta personalmente da Giorgia Meloni e di cui FdI si è fatta garante. Per la prima volta una riforma fondata sull’equilibrio, ossia su paritetiche richieste di modifica presentate dalle autonomie speciali e dai partiti autonomisti ma anche da quella espressione della componente italiana dell’Alto Adige ed espressione della Destra. Un mix perfetto che ridefinisce gli ambiti di competenza dell’autonomia, ristabilisce le rispettive prerogative di Stato ed autonomie speciali, introduce misure di più ampia rappresentatività dei gruppi linguistici (tutti, anche quello italiano), rimuove antistorici divieti (autentica discriminazione) a funzioni di governo nei comuni proprio per il gruppo italiano se rappresentato in consiglio da un solo consigliere. Ma rende più funzionale anche il lavoro delle commissioni paritetiche (Stato/Autonomie). Fatti, non celebrazioni. L’autonomia è uno strumento, non una religione. Quanto si sta definendo a livello parlamentare è la manifestazione concreta di come ci si possa riappropriare di un rapporto fra livelli istituzionali di governo capaci di interpretare più diffusamente le esigenze dei cittadini con attenzione per le specialità come quella linguistica, unica a livello nazionale e che fa da sfondo e dà giustificazione all’autonomia del Trentino Alto Adige. Questa è la concretezza con cui il governo e Fratelli d’Italia continueranno ad interpretare il proprio ruolo nel rafforzare il raccordo fra Stato ed autonomie speciali nel superiore interesse nazionale, che non è in antitesi ma anzi si fonda anche sulla tutela delle minoranze linguistiche. Non interessi contrapposti ma interessi che si devono integrare. È la sfida vinta dal Governo Meloni e da FdI.
Lo ha dichiarato l’On. Alessandro Urzì, relatore di maggioranza della riforma dello Statuto di Autonomia del Trentino Alto Adige