“Il Giardino della memoria ci ricorda l’impegno a non dimenticare le vittime e a evitare il ripetersi di simili tragedie, lo ricorda ai nostri doveri – personali e istituzionali – e lo ricorda ai nostri cuori di Italiani che hanno perso fratelli, sorelle e compatrioti”, così il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatrice Isabella Rauti, in rappresentanza del Governo, a Rigopiano (Farindola, PE), all’inaugurazione del “Giardino della memoria” nato per commemorare le 29 vittime della valanga che il 18 gennaio del 2017 travolse l’Hotel Rigopiano.
Luogo di memoria collettiva realizzato con il supporto della Regione Abruzzo e grazie a donazioni volontarie, dopo anni di attesa il Giardino diventa realtà “a testimonianza della condivisione del dolore da parte dell’intero Paese che continua stringersi intorno ai familiari delle vittime” ha evidenziato la Senatrice. All’Associazione culturale di musica di Orosei (Nuoro) si deve l’abbellimento del Giardino con la realizzazione della statua della Madonna e di 29 blocchi in marmo, per ricordare – uno ad uno – le vittime: 11 dipendenti della struttura alberghiera e 18 ospiti. “Oggi il Governo vuole essere presente per commemorare le vittime, per esprimere i sentimenti di vicinanza ai familiari ed agli 11 superstiti e per ribadire l’impegno ad adottare ed implementare ulteriori misure preventive”, ha continuato Rauti.
“Il Giardino della Memoria è un richiamo alla prevenzione, al senso di responsabilità collettiva, alla tutela e alla sicurezza degli ambienti montani e delle relative strutture ricettive, nella consapevolezza che gli eventi climatici estremi che si verificarono a Rigopiano 8 anni fa possono ripetersi; possono anche moltiplicarsi e gli assetti preposti devono trovarsi pronti e preparati. La natura è sempre imprevedibile, ma abbiamo gli strumenti necessari di classificazione dei rischi, utili alla prevenzione”, ha dichiarato la Senatrice evidenziando che “la tragedia di Rigopiano ci impone di investire sulla formazione, sulla prevenzione e sulla mitigazione del rischio. Per prevenire bisogna conoscere, per ridurre un rischio potenziale bisogna studiare e formare figure specializzate”.
La cerimonia avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 18 gennaio, esattamente 8 anni dopo la tragedia, ma le condizioni meteorologiche avverse lo hanno impedito.