Risoluzione sulla fauna selvatica approvata in Commissione Agricoltura e poi dimenticata. De Carlo: “Che ne è stato di questi impegni? Perché ostacolare la volontà del Parlamento?”

“Problematiche inerenti ai danni causati all’agricoltura dall’eccessiva presenza di fauna selvatica”: questo il titolo della risoluzione che ha visto come estensore il senatore di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra e approvata dalla Commissione Agricoltura a fine giugno, ma che ad oggi non ha avuto ancora risposte.
A sollecitare il Governo al rispetto degli impegni presi è oggi il senatore FdI e responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura del partito, Luca De Carlo, all’indomani dell’annuncio di una mozione in aula sul Piano Lupo: “Che ne è stato di questi impegni? È inutile approvare documenti che poi guarda caso finiscono dimenticati in un polveroso cassetto di qualche ufficio ministeriale. Il problema della gestione della fauna selvatica, dal lupo ai cinghiali senza dimenticare cervi, caprioli e tassi, è una questione fondamentale per il futuro dell’agricoltura, ma anche per la sicurezza dei cittadini”.
Secondo l’Osservatorio ASAPS – Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale nel 2019 ci sono stati ben 141 incidenti “significativi”, cioè con vittime o feriti, che hanno visto coinvolti animali selvatici; sono morte 15 persone e gravemente ferite 221. Nei primi sette mesi del 2020, nonostante il lockdown, si sono contati 86 incidenti gravi, con 5 morti e 111 feriti.
“La risoluzione approvata questa estate affronta tutti questi temi, comunque con un occhio particolare al mondo produttivo agricolo e alla necessità di risarcimenti diretti agli allevatori vittime di predazione”, conclude De Carlo. “Nonostante i dati parlino chiaro a livello nazionale, si continua a far finta di niente, a voler ignorare il problema e ad accontentare qualche ristretta cerchia che in nome della propria ideologia ostacola il lavoro democratico del Parlamento. Si diano risposte presto, quindi: non a Fratelli d’Italia, ma a tutte quelle decine di migliaia di aziende agricole italiane, produttrici delle più grandi eccellenze italiane, che vedono il loro lavoro a rischio per la volontà di questo Governo di non prendere alcuna decisione a loro tutela”.

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