“Sono passati cinquant’anni dal rogo di Primavalle, uno degli atti di violenza più orrendi degli anni settanta, in cui morirono bruciati vivi nella loro casa i fratelli Virgilio e Stefano Mattei, di 22 e 8 anni. La loro colpa era quella di avere come padre Mario Mattei, segretario della sezione territoriale del Movimento Sociale Italiano. Per questo fatto tragico sono stati condannati esponenti di Potere Operaio che appiccarono il fuoco nell’appartamento dei Mattei. Nonostante la condanna a solo 18 anni di carcere, non scontarono nemmeno un giorno di pena perché fuggirono all’estero. Oggi, dopo cinquant’anni, tutti, sinistra compresa, dovrebbero rendere omaggio a Stefano e Virgilio, bruciati vivi solo per essere figli di un dirigente dell’MSI. Il significato del loro sacrificio va tramandato affinché tutti conoscano questa terribile tragedia” questo quanto dichiara l’on Paola Frassinetti, Sottosegretario all’istruzione e al Merito.