Rom, Magoni (FdI–ECR): “Dall’UE spreco di denaro per le comunità rom: questo è il risultato”

Sono stati rintracciati nel campo rom di via Salvaneschi, a Milano, i quattro minorenni di etnia rom coinvolti nell’incidente avvenuto lunedì mattina, in cui ha perso la vita Cecilia De Astis. I giovani, di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, non sono imputabili secondo la legge italiana e sono stati riaffidati alle rispettive famiglie. “Questa tragedia – dichiara l’eurodeputata di Fratelli d’Italia, Lara Magoni – è l’ennesima, drammatica conferma del fallimento delle politiche di integrazione dei Rom portate avanti dalla sinistra e dall’Unione Europea. Numerose risorse spese senza alcun risultato concreto: solo degrado, illegalità e, purtroppo, tragedie come questa.”
Secondo Magoni, i campi rom non sono semplici luoghi di disagio sociale, ma “vere e proprie sacche di illegalità e criminalità. Non si tratta soltanto di povertà, ma di una scelta consapevole di vivere ai margini delle regole, trasmettendo ai più giovani una cultura del crimine e del disprezzo verso lo Stato e le sue leggi.”
“È indispensabile intervenire con fermezza, non solo sui minori, ma soprattutto sulle famiglie che li crescono – aggiunge – perché questi bambini vengono educati fin da piccoli alla delinquenza, sfruttati per furti e rapine proprio in virtù della loro giovane età non perseguibile. Non sono genitori, ma criminali che usano i figli come strumenti di illegalità. Questo meccanismo perverso va spezzato, anche con l’allontanamento dei minori da contesti familiari che li condannano a un destino di devianza e violenza.”
“In quest’ottica – conclude Magoni – la chiusura immediata dei campi rom non è più rinviabile. Solo così si potrà restituire legalità, sicurezza e dignità a tutti i cittadini. Chi viola la legge deve sapere che esistono conseguenze. È una battaglia di civiltà che non può più attendere.”

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