“In ogni quartiere di Roma dove si stanno realizzando le corsie ciclabili il copione è sempre lo stesso: pochi, pochissimi ciclisti che esultano e la maggior parte dei cittadini che si dispera. E’ il caso, non ultimo, della pista ciclabile in viale dell’Oceano Atlantico che infatti ha suscitato forti dubbi e sollevato diverse criticità da parte del Comitato di Quartiere Eur – Ferratella.” Lo dichiara in una nota la consigliera capitolina FdI Francesca Barbato. “Questi interventi infatti sono davvero a beneficio di quei pochi che possono permettersi il lusso, per tempi ed impegni compatibili, di lasciare a casa l’auto e girare per la città in bicicletta. Tutti gli altri cittadini, e quindi non solo gli automobilisti, ma anche coloro che con pazienza e coraggio utilizzano quotidianamente i mezzi pubblici, inevitabilmente vengono penalizzati. Le carreggiate infatti si restringono con la ovvia conseguenza di incrementare il traffico, i tempi di percorrenza e naturalmente anche l’inquinamento. I parcheggi spariscono come inghiottiti in un grande buco nero; i mezzi di soccorso trovano problemi nel transitare e nel fermarsi ove richiesto; le operazioni di carico e scarico per il commercio si complicano per non parlare degli affari dei commercianti che si riducono drasticamente. Non si tratta di fenomeni isolati, ma di quello che realmente succede ogni qual volta un’inutile corsia ciclabile viene realizzata. Fratelli d’Italia non è contro a priori ad ogni intervento di questo tipo. Sosteniamo però che debbano essere ben scelti i percorsi e soppesati i costi e i benefici. Invece quello che sta succedendo a Roma è che si vuole costringere i romani a lasciare l’auto a casa senza dare loro immediate soluzioni alternative. Chi beneficia poi di queste opere per cui Roma spende milioni e milioni di euro? Sono mai stati fatti dei rilievi per capire se queste corsie ciclabili valgono la spesa? Quanti ciclisti le usano nei giorni feriali? Quanti automobilisti le scelgono lasciando a casa l’auto? Si tratta davvero di una spesa sostenibile o piuttosto è un colossale spreco di denaro pubblico a vantaggio delle ditte che realizzano i lavori? Per non parlare dei costi di manutenzione che ne conseguono. Gualtieri e Patanè – conclude Barbato – fermino i lavori all’EUR, a Via Guido Reni ed in ogni altra zona della città per ascoltare i cittadini e i comitati di quartiere che sono giustamente sul piede di guerra, prima di compiere altri danni irreversibili!”