“Roma è ostaggio di opere incompiute che gridano vendetta. È inaccettabile vedere milioni di euro pubblici e privati sprecati, cantieri eterni e progetti abbandonati. Non è questo ciò che merita la Capitale d’Italia. Roma non può più permettersi un’amministrazione incapace di concludere progetti essenziali e poi raccontarci sui social, pagati con i soldi dei romani, un’altra storia. Avere un sindaco che fa l’influencer di se stesso su opere e cantieri pagati da risorse nazionali e fatti da Anas”. È quanto dichiara Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera, dal palco di Piazza Italia, l’evento organizzato da Fratelli d’Italia al Laghetto dell’EUR, dove ha puntato il dito contro i principali simboli del fallimento amministrativo targato Gualtieri.
“Le famose Vele di Calatrava a Tor Vergata oppur detta la voliera, gli ex mercati generali all’ostiense e l’ex Centro Carni di Tor Sapienza abbandonati al degrado. Il prolungamento della Metro B verso Casal Monastero, cancellato nel 2023 dopo anni di attese. La follia di un progetto di una nuova Linea Metro D invece di prolungare le metro esistenti al di là del GRA. L’anello ferroviario mai completato per ritardi su espropri e sgomberi, che poteva dare alla città 100 km di ferrovia locale. Il Velodromo dell’EUR, demolito e mai ricostruito perché Roma Capitale non sostiene le proposte di Eur spa.
Il progetto di Campidoglio 2 ormai abortito. Il Sistema Direzionale Orientale che le amministrazioni di sinistra hanno fatto divenire un francobollo e che doveva essere una visione di sviluppo della città. La Città della Scienza di fronte al Maxxi. Le uniche due cose che si sono avviate (con estrema lentezza sono la rigenerazione dell’ex Alitalia di Muratella (grazie al piano casa della regione Lazio del CDX) e l’approvazione del progetto di riqualificazione dell’ex Fiera di Roma ( dopo 20 anni persi e senza una visione di definizione urbanistica di riqualificazione del luogo e di ingresso in città . Per non parlare del blocco totale dell’attuazione del programma di riqualificazione delle periferie ( art.11 della legge 493/93) , 11 interventi per realizzare opere pubbliche importanti. Non parliamo di semplici ritardi, ma di un modello fallimentare che ha tradito Roma – continua Ciocchetti –. Altro che propaganda social: questi sono i veri contenuti da mostrare ai cittadini. E invece si spendono soldi pubblici per costruire una realtà parallela fatta di reel e slogan, mentre la città reale affonda nell’immobilismo. Roma ha bisogno di concretezza, di coraggio e di una guida capace di trasformare i progetti in risultati. È soprattutto regole semplici e chiare con una visione di sviluppo, sulla rigenerazione della città che consentano trasparenti Partenariati Pubblico privato. Noi siamo pronti. Perché Roma merita di più», conclude.