“Ho scritto al sindaco Gualtieri per portare il forte malcontento che si leva da tanti quadranti della Capitale, espresso da migliaia e migliaia di cittadini che stanno vedendo realizzare dalla sera alla mattina inutili e dannose piste ciclabili. Non ho nulla in contrario, naturalmente, all’uso della bicicletta e alle piste ciclabili, ma, quelle che si stanno realizzando sono ad oggi concepite senza conoscere la natura dei luoghi e senza soprattutto tener conto delle conseguenze negative che recheranno sul territorio. Se, per implementare la mobilità ciclistica, si restringe la sede stradale e si toglie gran parte della sosta oggi esistente, si rischia solamente di aumentare i disagi, il traffico e lo smog. Difatti, con la sede stradale ridotta, si creerà inevitabilmente una maggiora congestione legata alla disperata ricerca di un parcheggio, con conseguenti perdite di tempo per i cittadini. Mi piacerebbe che Lei potesse rispondere a queste critiche esibendo le centinaia di chilometri di rete metropolitane interrate come hanno ad esempio Parigi e Londra, così da presentare le alternative che consentirebbero alla cittadinanza di poter lasciare la macchina a casa e servirsi del mezzo pubblico. Tuttavia, sfortunatamente, Roma non dispone della stessa rete di servizio pubblico delle sopracitate capitali europee. Non ha tram, auto e metropolitane sufficienti per offrire una valida alternativa al mezzo di trasporto privato.
Quanto alle biciclette, esistono delle persone che non possono servirsene per motivi oggettivi. Larga parte della popolazione romana è anziana, in linea con la popolazione nazionale, con quasi il 25 per cento della stessa che è sopra i 65 anni. Le sembra democratico dire loro che l’unica possibilità per muoversi liberamente a Roma sia riuscire a usare la bicicletta, attendere indefinitamente un autobus, o in alternativa restare a casa? Nello stesso modo, risultano penalizzati dalle sue scelte sulla mobilità le madri di famiglia con bambini piccoli o lavoratori che abitano distanti dal luogo di lavoro. Pertanto l’invito che rivolgo al Sindaco da cittadina, ancora prima che da parlamentare romana, è di fermarsi, valutare bene, incontrare i cittadini e di annullare simili misure inutili se non dannose. Non vorrei essere costretta a ipotizzare un provvedimento legislativo che imponga ai Comuni di ripristinare lo stesso numero di posti auto eliminati per realizzare le piste ciclabili. ‘Primum vivere, deinde philosophari’, avrebbero detto i nostri antenati. Lasciamo perciò questi provvedimenti, che sanno di ideologica battaglia alle auto, per concentrarci sul migliorare la vita dei romani”
È quanto rende noto in un comunicato la senatrice romana di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni.