“Con l’approvazione della legge delega in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione, l’Italia fa un notevole passo avanti verso la equità salariale, garantendo una retribuzione giusta e sufficiente a tutti i lavoratori, rafforzando il ruolo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) più applicati ed escludendo i CCNL eccessivamente penalizzanti. È vero che la contrattazione collettiva non ha sempre dato il meglio di sé, se pensiamo che 22 contratti sottoscritti dalla CGIL e dalle sigle sindacali maggiori hanno retribuzioni orarie inferiori ai 9 euro, arrivando anche a 5 € l’ora. Ma è anche vero che è solo in sede di contrattazione collettiva che si può trovare il giusto equilibrio tra salario dignitoso ed equo e esigenze delle imprese. Al di là dei facili slogan, infatti, non dobbiamo nascondere che il sistema del salario minimo avrebbe avuto, in Italia, l’effetto di depotenziare il ruolo dei sindacati e di danneggiare i lavoratori di aziende medio-piccole che difficilmente avrebbero potuto retribuire i proprio dipendenti se vi fosse stato un salario minimo imposto per legge. Non solo. Il salario minimo avrebbe potuto anche rappresentare ‘un salario massimo’, oltre il quale le aziende non si sarebbero spinte, appiattendo, di fatto, gli stipendi.
Del resto c’è chi ha sempre affermato, almeno finchè non è cambiato il colore politico della maggioranza alla guida del Paese, che il salario minimo non lo può stabilire il Governo. La legge delega, invece, nel rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva, prevede che i trattamenti economici complessivi minimi dei contratti collettivi nazionali maggiormente applicati diventino vincolanti e inderogabili per tutti i lavoratori del settore e dei settori affini, creando così una soglia salariale minima ma contrattata. Tale linea d’azione consente di garantire oltre 14 milioni e mezzo di lavoratori, se si considera che i dati del CNEL confermano che i 99 CCNL, sottoscritti dalle organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil, coprono oltre il 97% dei lavoratori. Il Governo, in virtù della delega, dovrà anche prevedere norme di contrasto al dumping contrattuale attuato spesso attraverso sigle sindacali fittizie, il lavoro sommerso e l’evasione contributiva. Si tratta, dunque, di una legge delega completa che va a rafforzare le tutele salariali dei lavoratori già esistenti. Infatti, se ci basiamo sui dati reali della retribuzione, non solo quella minima oraria, ma quella che deriva dall’applicazione di guarentigie normative come la tredicesima mensilità o il TFR, e quelle derivanti dalla contrattazione collettiva, quale la quattordicesima mensilità, alcune delle quali non esistono in altri paesi, i nostri lavoratori godono di un sistema retributivo tra i più completi in Europa. A dispetto di chi, per scopi solo politici, mira a denigrare l’Italia”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Rosa.