“Occorrerebbe quantomeno che l’ex Presidente Conte, arrivato in Aula oggi alla Camera dopo 3 ore dall’inizio della discussione della proposta di legge sul salario minimo – giusto a tiro di telecamere – evitasse battute banali che ne attestano uno spessore politico pari a quello di una sottiletta. Nei 970 giorni in cui è stato Presidente del Consiglio, infatti, Conte di ferie deve averne fatte a iosa se è vero, come è vero, che di un disegno di legge sul salario minimo non c’è traccia nella sua attività di governo. E parimenti, anche dopo essere stato mandato a casa, si è ben guardato, nel Governo Draghi che appoggiava, di pretendere che la legge sul salario minimo fosse posta all’attenzione delle Camere. Insomma, per 1700 giorni per i 5Stelle ben si poteva sacrificare la legge sul salario minimo pur di continuare ad occupare poltrone e strapuntini. Che oggi poi Conte si erga a paladino del salario minimo, dopo che per trovare una proposta comune con i suoi alleati ha impiegato 240 giorni, è la conferma che per le sinistre i poveri possono attendere i comodi dei loro leader. E quanto alla voglia di vacanze: cosa dice Conte delle sue 1269 assenze dalle votazioni della Camera, di cui solo 559 giustificate? Era forse impegnato con il fucile, le pinne e gli occhiali a spiegare ai pesci perché durante i suoi due Governi non ha approvato la legge sul salario minimo?”
Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.